05-06-2013 ore 13:25 | Politica - Crema
di Emanuele Mandelli

Trasporto locale. Tino Arpini propone di utilizzare alcuni dei mezzi del Mio Bus come le vecchie corrierine

Torna a parlare di trasporti locali il consigliere comunale di Solo cose buone per Crema Tino Arpini: “Nel colloquio l’assessore Schiavini mi era sembrato più possibilista circa una forma di trasporto promiscuo, fra quello a chiamata e quello sistematico ad orari e punti di fermata prestabiliti, mentre nel confronto delle tesi apparse sulla stampa escludeva categoricamente il ritorno alle cosiddette corrierine”.

Il metodo a chiamata
“Premetto che il sottoscritto, a nome dei concittadini che, incontrandomi, mi sottopongono la questione, non ha chiesto il ripristino delle cosiddette corrierine per diversi motivi: intanto avevano una frequenza di mezz’ora da una corsa all’altra ed oggi non potremmo permettercelo a livello di costi; nel frattempo, purtroppo, il nuovo metodo a chiamata ha dissuaso molta gente ad usare il mezzo pubblico ed è invalsa, per chi può, l’abitudine all’uso del mezzo privato; inoltre i mezzi ecologici già in circolazione sono sufficientemente capienti con i loro 20 posti e nessuno chiede di sostituirli con le corrierine. Quindi nessun nuovo investimento, nessuna riconversione, nessun spreco di denaro pubblico”.

Bus sistematico
“Anzi il contrario: evitare, come succede ora, che i mezzi girino praticamente vuoti o sostino in modo prolungato, in attesa di eventuali chiamate, con inattivo quanto costoso personale a bordo. Il tutto per soddisfare potenzialmente, credo, il 10% delle aspettative rispetto ad un servizio strutturato diversamente. Infatti l’unica cosa che si chiede è quella di ristrutturare almeno parzialmente e sperimentalmente, il metodo gestionale passando dal Mio Busa chiamata al Nostro Bus sistematico. Se debbo riferirmi ad Ombriano potrei valutare che possa bastare una corsa fissa ogni 90/120 minuti, ad integrazione di quelle a chiamata fuori orario o per percorsi non previsti”.

Frequenze
“Fra Ombriano e Sabbioni, ma vale per S.Maria, S.Bernardino e tutti gli altri centri periferici, siamo circa 10.000 persone. Molte frequentano quotidianamente la città per motivi di lavoro, di studio, di shopping, culturali, esigenze amministrative, sanitarie, visite a cimiteri, ospedali ecc. Ora, da ospedale ed università la riforma metterebbe a disposizione continuativamente un mezzo in partenza, salvo il tempo che rientri dalla corsa precedente. A parte che si tratterebbe evidentemente di viaggiare ancora sotto numero rispetto alla capienza del mezzo ma, mi chiedo: ci garantite il rientro, e come ci arriviamo in andata?”

Previsioni
“Unica risposta possibile: col mio bus a chiamata, fatta oggi per domani con estenuanti lungaggini telefoniche. Se sono lavoratore o studente, e magari viaggio normalmente (a mio rischio) sulla cosiddetta ciclabile con le mie due ruote, come posso sapere oggi se domani piove e non mi sarà consentito l’uso della bicicletta? Se sono un anziano, come posso sapere oggi se domani me la sentirò di andare al mercato, piuttosto che a far visita ad un parente? Molto più facilmente i primi ricorreranno ad un trasporto privato di fortuna strappato ad un famigliare o ad un amico, i secondi rinunceranno alla loro iniziativa, restando isolati dalla vita della loro città, che si finanzia anche con i loro contributi”.

Sprechi
“Chiediamo che cessino gli inutili sprechi di risorse per dar vita a servizi di sola facciata. Se il mio bus vuole sopravvivere non lo impediremo; ma denunciamo la sua inefficacia e la necessità di un servizio promiscuo fra il mio bus e il nostro bus. E se l’Amministrazione Comunale resterà sorda, organizzeremo una petizione popolare a convincimento”.
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