05-05-2025 ore 20:41 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Diseguaglianze in aumento: nel 2024 investiti oltre 11 milioni di euro per il sociale

Il bilancio consuntivo è la ‘cartina di tornasole’ dell’attività dell’amministrazione. Restituisce le scelte compiute e le rendiconta nel dettaglio. Per Teresa Caso “i numeri parlano e ci raccontano la realtà”, una realtà differente “dal film che fanno le opposizioni”, impegnata a “sminuire il grande lavoro fatto”. Un quarto del bilancio totale del comune di Crema, per l’esattezza il 25,03 per cento, riguarda il sociale: la spesa nel 2024 è stata di 11.170.935 euro. Durante la seduta dedicata alla discussione e all’approvazione del consuntivo 2024, l’esponente di maggioranza si è dedicata ad un intervento molto approfondito sul tema.

 

Situazioni di disagio

“Il sociale – ha spiegato - è una voce rilevante. Rispetto all’anno precedente cresce in termini assoluti di 671mila euro, per effetto soprattutto della maggiorazione dei costi derivati dal rinnovo contrattuale degli enti gestori (a partire da luglio 2024) e della costante e crescente pressione di situazioni di disagio”. Ad esempio “i casi di emergenza che coinvolgono i minori, non solo minori stranieri non accompagnati. Sono aumentati in modo significativo anche i casi di allontanamento in urgenza e messa in protezione di minori, spesso, accompagnati dalle madri in situazioni di violenza domestica e codici rossi che devono essere accolti in strutture protette”.

 

Prese in carico’

L’impatto sul bilancio diminuisce dello 0,3 per cento rispetto al 2023: “il dato indica che la spesa sociale è assolutamente sotto controllo e che c’è molta attenzione al suo contenimento in termini di sostenibilità. Dietro a questi 11 milioni di euro cosa c’è? Ci sono 1498 prese in carico dai nostri servizi tra famiglie e singoli. Si tratta di famiglie sostenute con fondo unico (ex minimo vitale), famiglie che hanno usufruito dell’abbattimento retta per centri estivi, famiglie con minori con disabilità che hanno ricevuto contributo comunale a copertura delle spese sostenute per la frequenza di centri estivi/attività ricreative, anziani che il comune supporta con il servizio di assistenza domiciliare e per i quali il comune sostiene completamente o integra la retta di ricovero in Rds. E ancora cittadini inseriti in centri semi residenziali per la disabilità o che frequentano i diversi servizi diurni per la disabilità , cittadini per il quale il comune ha attivato il servizio pasti a domicilio, minori sotto tutela”.

 

Vulnerabilità strutturale

Per Teresa Caso è una testimonianza “del grande e prezioso lavoro che fanno i nostri servizi sociali. Il numero delle prese in carico ci dicono che a Crema c’è una fetta di popolazione fragile che non se la passa affatto bene, che fatica, segnata nel quotidiano da solitudine e paure. Un numero ormai consolidato che ci racconta come la condizione di vulnerabilità economica e sociale per le fasce a reddito più basso sia diventata un fatto strutturale”. La consigliera della lista Crema aperta, ha sottolineato che “le diseguaglianze non sono cose astratte, ma sono vicine a noi, sono tra noi”. Queste diseguaglianze “devono interrogare tutti, anche in ragione del fatto che Crema è una città con un positivo trend di crescita reddituale”. Una crescita che vede la città “ai vertici della graduatoria provinciale del benessere economico con un reddito medio di 30.353 euro”.

 

Welfare: un investimento sociale

Un reddito in aumento per le “fasce più alte e per quelle medie, un trend confermato dall’aumento del gettito dell’addizionale comunale”. Un elemento positivo perché in “un’ottica redistributiva permette di avere risorse per supportare le fragilità”. Un dovere “etico e morale”, sancito dalla “Costituzione: i suoi valori vanno agiti con azione concreti”. Riprendendo le parole del sindaco Bergamaschi - “Perchè nella Crema città del benessere gli elementi della crescita economica e della redistribuzione della ricchezza non possono essere messi in contraddizione” – ha ribadito la necessità di “riformulare la narrativa sulla spesa per il welfare ripensandola in termini di investimento sociale, quindi analoga agli investimenti per le infrastrutture quali le strade, i ponti, eccetera. Il disagio sociale logora i legami della comunità e quindi non lasciare da sole le persone in difficoltà, prevenire la loro marginalizzazione sono condizioni fondamentali per un tessuto sociale più forte, più coeso e resiliente e quindi più sicuro”.

 

Guerra ai poveri non alla povertà

“Il sostegno delle fragilità attraverso servizi e azioni di prossimità finalizzate a arginare le solitudini, fenomeno sociale crescente, rappresenta un investimento in ottica preventiva anche sul piano della sicurezza. Sicurezza che non cresce con l’aumento delle telecamere in città, ma prevenendo e dando risposte al disagio sociale”. In sostanza, “arginare fenomeni di degrado sociale richiede investimenti importanti”. I comuni possono “tamponare le situazioni” con risorse proprie, ma i continui tagli “non aiutano”: servono interventi strutturali di “Stato e regione”. La commissione sicurezza si è occupata di “sicurezza urbana integrata, ma il degrado figlio del degrado sociale lo si combatte con le risorse e non con le parole. In caso contrario si rischia di fare la guerra ai poveri e non alla povertà, in nome di un decoro non ben definito”.

 

Servizi alla disabilità

Tornando al bilancio, passiamo alle risorse destinate dall’amministrazione all’area della disabilità. Rientrano in questo capitolo “rette per la frequenza del centro socio educativo o per l’accoglienza in comunità alloggio, il contributo per centri diurni, la convenzione con la Croce rossa italiana per il trasporto protetto delle persone con grave disabilità, il servizio pasti e l’assistenza domiciliare, per l’abbattimento di barriere architettoniche da parte di privati, a cui si aggiungono 346 mila euro di investimenti per l’abbattimento delle barriere su aree pubbliche”. Considerando solo le spese vive (escluse quelle del personale comunale destinato a sostenere questi servizi) l’investimento è di 748.000 euro a cui si aggiungono gli investimenti che afferiscono al piano esecutivo di gestione dell’istruzione relative al Saap, il servizio finalizzato a favorire l’inclusione scolastica e sociale degli alunni con disabilità. La spesa complessiva nel 2024 è stata di 1.935.926 euro. Al comune viene riconosciuto un rimborso regionale di 414.926 euro, finalizzato al servizio di assistenza scolastica per gli alunni disabili delle scuole superiori.

 

Bambini ignorati

“La regione Lombardia – prosegue Caso - ignora completamente i bambini del nido, delle materne, delle primarie e i ragazzi delle medie. La spesa per il loro sostegno, 1,5 milioni di euro, è interamente a carico del comune. L’amministrazione cerca di dare il massimo che può a questi nostri giovani tant’è che eroga una media annua di 345 ore/alunno, nettamente superiore alla media di 260 ore/alunno dei comuni dell’ambito cremasco. Il totale delle spese vive a sostegno delle persone disabili sostenute direttamente dal comune ammonta a 2.633.000 euro, a cui vanno aggiunti poi i servizi erogati attraverso Comunità sociale cremasca. Un impegno economico rilevante, la migliore risposta alla tempesta in un bicchiere d’acqua che le minoranze hanno alimentato in occasione della questione della messa a norma del bagno della Pro loco, omettendo che era già stato fatto il progetto e deliberato il relativo finanziamento per distorcere la realtà e il senso della nostra astensione così da accusarci di disattenzione e insensibilità verso le persone disabili. I numeri smentiscono questo racconto”.