05-03-2018 ore 12:26 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Elezioni. Stefania Bonaldi, per 'Pd e sinistra una disfatta. Al bando primedonne e lacché'

Secondo il sindaco Stefania Bonaldi “non è stato certo un buon risveglio, ma nulla di non prevedibile, purtroppo, se si va in giro e si parla con le persone in carne ed ossa. Come questi anni di esperienza amministrativa e politica mi hanno insegnato, però, mai prendersela con gli elettori. Si può non condividerne l'espressione (e in questo caso io ne sono molto, molto distante), ma occorre interrogarsi su cosa non ha funzionato nella propria proposta. La democrazia è questa. PD e sinistra hanno perso in modo totale, clamoroso, senza scampo. Una disfatta”.

 

Renzi, “sedicenti strateghi e di lacchè”
“Per prima cosa è scontato un passo, anzi dieci passi indietro, da parte di Matteo Renzi e del suo staff di sedicenti strateghi e di lacchè, ma anche di tutti quei figuri alla sua sinistra che non si sono fatti ragione degli insuccessi passati e che per meri e biechi personalismi hanno portato avanti posizioni suicide e velleitarie. Il Titanic affondava e loro litigavano! C'è bisogno di lavorare sodo, a sinistra, per riproporsi con umiltà al Paese, niente tromboni, niente arroganza, niente slogan”.

 

Le necessità della sinistra

Secondo il sindaco di Crema, al secondo mandato dal giugno scorso, “occorre lavorare a una proposta politica seria, fatta di competenza, buon senso, responsabilità, sentimento sociale e solidale, che parli il linguaggio delle persone in carne ed ossa, che parta dalle strade, dalle case, dal basso e non dai salotti, dai talk show o dai teatri. A sinistra abbiamo bisogno di uomini e donne normali, non di fenomeni, di pseudointellettuali, ma di persone d'un pezzo, serie, oneste, competenti, mature (e nelle seconde file ce ne sono tante!), che non liscino il pelo alle visioni antisociali di una parte degli italiani, che in tal caso premiano comunque l'originale e non la brutta copia”.

 

Al bando le primedonne”
“Abbiamo bisogno di una sinistra che metta al bando le primedonne, i perenni adolescenti, i narcisi, i frustrati, una sinistra unitaria, umile e compatta. Ricostruirla, dopo che chi aveva la responsabilità di farlo l'ha fatta a pezzi e messa in scacco, sarà un lavoro difficile, lungo, paziente, amorevole, disponibile a tollerare, nel breve termine, anche l'insuccesso. Ma è l'unica risposta che si può dare se si ha un poco a cuore questo Paese, più dei propri destini individuali. E buon lavoro a chi ha ottenuto la fiducia degli elettori, a loro ora la responsabilità di governare il Paese”.

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