04-12-2022 ore 17:38 | Politica - Milano
di Alessia Silvani

Regionali 2023. Bonaldi accanto a Majorino: 'serve solidarismo per progettare benessere'

Il futuro si basa sul solidarismo. Ne è convinta Stefania Bonaldi, già sindaco di Crema, ora in prima linea nella campagna elettorale per le regionali a sostegno di Pierfrancesco Majorino. All'apertura della campagna elettorale in vista della prossima sfida del 2023, Bonaldi ha evidenziato come “il solidarismo sia una parola caduta nel dimenticatoio, ma che se richiamata in vita per tempo avrebbe salvato decine di migliaia di esistenze durante il Covid, quando la scandalosa curvatura della politica regionale verso gli interessi privati, messa alla prova da un grave imprevisto, si è trasformata in una pistola puntata contro i più fragili. Ecco perché vincere significa anche cambiare dei destini, salvare delle vite”.

 

'Ri-orientare il Pd'

Solidarismo non è “pacche sulle spalle”, ma “una risorsa formidabile, perché composta di saperi forti, di competenze, di innamoramento totale per la persona e di comportamenti virtuosi. Proprio perché convinta che il solidarismo sia un marchio di fabbrica, nostro e solo nostro, con Pierfrancesco io scelgo di mettermi a disposizione, anche solo per servire gli aperitivi, perché questo esperimento che oggi prende forma potrebbe non solo modificare la storia della Lombardia, restituendo alle istituzioni un cifra umanistica e competente, ma ri-orientare il Pd e il centrosinistra verso la sua vera vocazione, quella appena richiamata. Parlare di sanità a partire da un’intenzione solidaristica, parlare di ambiente, di lavoro, di trasporti, case e quartieri popolari muovendosi dalla medesima premessa, significa progettare il benessere degli esseri viventi, tutti”.

 

'Non solo parole'

Bonaldi è anche convinta che le parole non bastino più. “Sono i comportamenti a renderci credibili, a inchiodarci. E purtroppo la nostra area politica e culturale, quella progressista, pur essendosi baloccata, a parole, della propria superiorità morale, culturale, politica, qualche volta è caduta in contraddizione, inciampando proprio sui comportamenti. Quando un capocorrente e altre figure di punta della sinistra che siedono da lustri in parlamento vi candidano anche le proprie mogli, e la narrazione è poi farci passare per maschilisti o dire che parliamo male del partito, se muoviamo critiche, non va bene. Quando il familismo e il correntismo sono il criterio con cui comporre le liste dei candidati, gli organismi dirigenti, anche gli organi amministrativi, non va bene; quando la sinistra cerca personaggi mediatici come icone della sinistra, senza approfondirne la storia e i comportamenti precedenti, non va bene. Potremo dire tutte le parole più belle, più rivoluzionarie, più audaci, ma non sposteremo un voto”.

 

Parole e comportamenti

L'obiettivo deve essere quello di “saldare parole e comportamenti, renderli la stessa cosa. Solo così si è credibili e Pierfrancesco lo è, ma dobbiamo esserlo tutti, sempre. Dobbiamo mettere al bando favoritismi e logiche di prossimità, perché sono logiche che premiano gli amici, umiliano i capaci e frustrano coloro che vengono tagliati fuori, gli esclusi. Quindi avanti tutti insieme, siamo tantissimi e tantissime con Pierfrancesco, per una Lombardia solidale, umanista e rivoluzionaria, a partire dai comportamenti”.

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