04-12-2019 ore 15:05 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Piscina di Crema, la Lega attacca: 'ci sono problemi coi controlli. Manca trasparenza’

“Sulla piscina di Crema una cosa è certa: con Sport Management non possiamo pensare di arrivare fino al termine del contratto”. Andrea Agazzi è categorico: “per il Comune è arrivare il momento di agire. Non può continuare a scaricare sui cittadini il pagamento di mutui (per 3,5 milioni di euro) e versare contributi economici annuali (210 mila euro) mentre lascia gli utili (dal 2016 ad agosto 2019 oltre 1 milione ante tasse) ad una società che viene da Verona”. Secondo le proiezioni, “al 2040 avrà guadagnato oltre 7 milioni di euro. Certo, sono capaci tutti in questo modo”.

 

Ispettorato del lavoro

Il capogruppo della Lega ha spiegato che il suo esposto alla Guardia di finanza (la tesi è che l’azienda faccia “scontrini scorretti, che le permettono di non versare l’Iva”) è stato preso in carico dall’ufficio di Verona, dove ha sede la società che si è aggiudicata la gestione della piscina di Crema in cambio di un canone annuo di 35 mila euro ed una serie di interventi strutturali. Interventi e servizio pesantemente contestati ed un contenzioso col Comune che al posto delle sanzioni ha portato all’accoglimento di ulteriori investimenti. In qualità di consigliere comunale Agazzi sostiene di aver effettuato la richiesta di accesso agli atti ma di aver ricevuto “documentazione parziale” dal Comune: “non mi è stato comunicato l’esito della verifica dell’ispettorato del lavoro e non so a chi il Comune continua a versare i 210 mila euro annui, che prima versava a Scs, società che ora non esiste più”.

 

Problemi di trasparenza”

Secondo il consigliere di minoranza, “la trasparenza del gestore è uguale a zero”. Un elemento che dovrebbe smuovere il sindaco, al momento accusata “di cattiva amministrazione”. Agazzi sostiene che gli istruttori svolgano “mansioni che esulano dalle loro competenze, come peraltro confermato dal documento per la valutazione dei rischi del gestore stesso”. Attualmente si sta cercando di svolgere un’analisi approfondita “di fatture e contratti di utenza”, per verificare “il rispetto del ricambio d’acqua”. Il documento richiesto dalla Lega non è stato fornito da Sport management “con la scusa che si tratta di un contratto tra privati”.

 

Annosa vicenda

La vicenda si trascina da anni e inizialmente (tra il 2014 ed il 2015) fortemente criticata da Rifondazione comunista (che durante il secondo mandato Bonaldi non ha rappresentanti in consiglio) e quindi da Forza Italia. Recentemente sulla questione si è prepotentemente inserita la Lega. Venendo al dunque, il Carroccio ritiene che per quanto concerne il centro natatorio “ci siano problemi coi controlli”. Detto che “riteniamo impensabile si possa proseguire con questa società, il Comune dovrebbe iniziare a studiare una strategia alternativa e valutare la soluzione milanese”: ovvero “l’amministrazione dovrebbe gestire direttamente la struttura e appaltare solo i corsi. Noi siamo pronti a fare la nostra parte. In consiglio comunale ci avevano chiesto di portare documenti e prove: lo stiamo facendo. Siamo disponibili a collaborare con gli uffici comunali per risolvere una volta per tutte la questione. A scanso di equivoci, per essere chiari, io le mie figlie in piscina non le porto”.

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