04-10-2013 ore 12:31 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema, consiglio comunale. Dopo un inizio rose e fiori s'incaglia sull'emendamento PdL la mozione sull'addio all'inceneritore

Il consiglio dedicato esclusivamente a tematiche ambientali s'è aperto con un minuto di silenzio per la tragedia di Lampedusa, costata la vita a centinaia di persone. Con qualche difficoltà è poi proseguito in un clima fin troppo sereno: consiglieri improvvisamente amici, passeggiate dall'opposizione alla maggioranza, larghi sorrisi. Assente il sindaco, pareva andassero tutti d'amore e d'accordo. Si entra nel vivo con la prima mozione: "Predisponiamoci a superare, su tutto il territorio provinciale, in linea con i pronunciamenti europei e regionali, la tecnologia dell’incenerimento, puntando sulla differenziazione, sul recupero e sul riciclaggio dei rifiuti.

L'indirizzo politico
L'obiettivo è palese: far presente a tutti, non solo alle aziende partecipate, che sul futuro dell'igiene ambientale l'indirizzo viene dato dalla politica. E la decisione è questa: "sì alla raccolta differenziata spinta, no all'inceneritore". Le aziende, per esempio per i problemi dell'impiantistica, o per ragioni di profitto, hanno una logica più conservatrice. Il compito della politica è quello di spingere per velocizzare il cambiamento.

L'antefatto
La mozione presentata ieri si basa sul documento promosso dalla Consulta dei Sindaci. In consiglio lo porta Antonio Agazzi - all'opposizione col gruppo Servire il cittadino - ma il dispositivo raccoglie velocemente l'adesione di Beppe Bettenzoli e di Emanuele Coti Zelati, di Rifondazione e SeL. Prima del consiglio, durante la conferenza dei capigruppo, il documento trova la condivisione di Pd, Lega Nord, Impresa e Lavoro, Buongiorno Crema.

La virtù più apparente
Durante il dibattito che segue - quasi due ore - si cita spesso la virtù del Cremasco in materia di rifiuti - non par vero - e si tenta di dimostrare senza farli innervosire troppo, che possiamo insegnare ai cremonesi a migliorare il proprio rapporto non solo con l'ambiente e con la salute pubblica, ma anche col futuro. Va detto che Francesco Bordi, assessore all'ambiente di Cremona e un tempo nel Comitato contro la costruzione dell'inceneritore, ha spinto molto in direzione dell'estensione della raccolta differenziata su tutto il territorio comunale eccezion fatta per il centro storico, dove serve tempo per organizzarla al meglio.

Ambientalisti vecchi e nuovi
PdL e Cinque Stelle battibeccano sulle reciproche conoscenze tecnologiche, in particolare sulla necessità di spegnere tutti gli inceneritori. S'alza il tono quando Christian Di Feo s'appunta la medaglietta del 'primo ambientalista' sottolineando l'iniziativa dei Cinque Stelle in regione, dalla quale poi nasce l'ordine della giunta Maroni di non concedere più autorizzazioni per nuovi inceneritori. Memore dell'epico scontro sul finire degli anni Settanta, Simone Beretta non trattiene la polemica coi colleghi di minoranza, soprattutto lamentandone la spocchia, "come se adesso debbano sempre insegnarci tutto. Fosse per me, quando arriva una loro mozione... lasciamo perdere va". Insomma, par di capire che la riciclerebbe volentieri.



Cremona brucia il secco di Crema
Sghignazza Beppe Bettenzoli, Rifondazione, rivolgendosi a Beretta e ricordando la battaglia - vinta - da Punto a Capo: "abbiamo impedito di farlo a Crema, a te e ai tuoi sodali, l'inceneritore, che altro non è che un catorcio, nel quale ora si vuole pure buttare altri soldi per poi chiamarlo termovalorizzatore". Laura Zanibelli non ama gli estremismi - dice - e attacca la mozione, che andrebbe a superare anche il documento approvato dai sindaci del territorio. Insomma, sostiene il capogruppo del PdL- Forza Italia, tutti qui a lamentarsi contro l'inceneritore, ma poi tanto alla fine "il secco della raccolta differenziata di Crema finisce nell'inceneritore di Cremona. Siamo chiari, sarebbe un problema nel caso venisse chiuso". A qualcuno sale la temperatura.

Lgh non affama i propri inceneritori
Beretta è tranciante: "Non vorrei che alla fine, con la scusa che mettiamo tutto nel calderone di Lgh, noi siamo virtuosi, ricicliamo e paghiamo, a Cremona invece godono soltanto". Alessandro Boldi chiede di superare il concetto del territorio virtuoso per il 74% della differenziata: "non vorrei che alla fine, a forza di dire che siamo bravi, ci cullassimo sugli allori. C'è ancora moltissimo da fare". Dubbi anche su Lgh, "che non ha interesse a spingere sulla differenziata, perché finirebbe con l'affamare i propri inceneritori".

Ripensare la progettazione
In sostanza, tutti son concordi, per dirla con le parole di Alberto Torazzi, "sulla necessità di risolvere il problema della catena industriale, indirizzando le aziende a ripensare la progettazione", per abbattere l'impatto degli imballaggi. Lotta totale alla plastica da destra e sinistra: "si stava meglio quando ci si faceva portare l'acqua nelle bottiglie di vetro e si restituiva poi la cassetta".

Il recupero completo dei pannolini
Sulla tariffa puntuale - avverte l'esponente della Lega Nord - "ben venga, certo, ma mi riferisco alla maggioranza, purché non sia per far cassa". Di Feo chiede a tutti di fare uno sforzo e di superare il concetto di rifiuti - "andate a vedere su Wikipedia" - e di chiamarla finalmente "materia prima secondaria". "L'obiettivo dei rifiuti zero non è utopia - aggiunge - ad esempio, in regione è stato illustrato il progetto di recupero completo dei pannolini".

Il margine o il tutto
Dopo due ore di dibattito, arrivati in dirittura d'arrivo, tutto s'incaglia su un emendamento del PdL. Il punto del contendere è questo: nel documento della consulta dei sindaci l'obiettivo è marginalizzare il conferimento in discarica o all'inceneritore dei rifiuti, mentre nel documento in discussione a Crema l'obiettivo è di non avviare i rifiuti alla discarica e all'incenerimento. Il cambiamento dei termini era stato ottenuto da Rifondazione: temeva rientrasse dalla finestra quello che usciva dalla porta.

La linea Lgh e la direttiva europea
Il PdL non trova corretto che ai posteri rimanga questa deriva estrema in materia di rifiuti e chiede di ritornare al documento originale: marginalizzare è sufficienti. Altri ritengono fin troppo palese l'unità d'intenti coi vertici - di centrodestra - di Lgh: certo, in un mondo ideale la raccolta differenziata è il meglio che ci sia, ma l'inceneritore al momento non si può proprio spegnere. La soluzione? Si può migliorare, per questo verranno stanziate sostanziose risorse. Boldi, 5 Stelle, tenta di smontare anche questo castello: "la direttiva europea dice l'inceneritore deve essere spento dopo 20 anni. E' quindi possibile che a Cremona siano obbligati: o spengono o ammodernano".

L'unanimità dei presenti
Si nominano gli scrutatori e si passa al voto degli emendamenti. Non votano contro, non si astengono. I tre consiglieri del Pdl-Forza Italia - Laura Zanibelli, Simone Beretta, Renato Ancorotti lasciano l'aula. Non partecipando al voto, la mozione viene approvata all'unanimità dei presenti.