04-08-2022 ore 20:29 | Politica - Crema
di Gloria Giavaldi

Case popolari, l'assessore Musumary apre alla collaborazione, ma boccia il vigile di quartiere

Chiedevano un responsabile comunale cui rivolgersi per illustrare le problematiche delle case popolari, un sollecito ad Aler per realizzare un piano di riqualificazione per il risparmio energetico e per ridurre le emissioni di CO2 utilizzando i bonus fiscali del Superbonus 110, un vigile di quartiere e assegnazioni più rapide degli alloggi. Gli esponenti del comitato inquilini delle case popolari hanno incontrato nella giornata di ieri l'assessore al welfare Anastasie Musumary. Per entrambe le parti l'incontro è stato positivo, cordiale e l'inizio di un percorso di collaborazione. Il comitato fa sapere di aver incontrato “interesse e disponibilità dall'assessore” e che prossimamente chiederà nuovi incontri “perchè riteniamo che le 900 famiglie residenti nelle case pubbliche meritino considerazione e rispetto, tanto dall'amministrazione, quanto da Aler”.

 

Apprezzamento

“Ho apprezzato – spiega l'assessore Musumary – il desiderio di queste persone di mettersi in gioco per portare avanti le istanze degli abitanti dei quartieri popolari. È un modo per esserci, per non restare soli, isolati, per rappresentare delle problematiche e costruire insieme, in modo attivo, soluzioni”. Andiamo con ordine. “Le questioni che mi hanno rivolto erano già state affrontate con l'assessore che mi ha preceduto. Ho detto loro che un responsabile cui poter avanzare richieste già c'è: è Giuliano Lorenzetti, ma non si può pensare che i problemi si risolvano immediatamente. Da parte nostra c'è la volontà di rafforzare i servizi e migliorare anche gli sportelli di mediazione abitativa”.

 

Collaborazione

Quanto alla richiesta di un piano di interventi di riqualificazione utilizzando il Superbonus 110% “il comune ha già inviato all'Aler un elenco di interventi che ritiene più urgenti. Vedrò di capire nei prossimi giorni a che punto siamo”. Quello dell'assegnazione più rapida è “un grande tema, che comporta tantissima burocrazia e la determinazione di una graduatoria d'ambito. Gli alloggi ora disponibili in tutto l'ambito sono 42”. Alcuni necessitano di interventi di riqualificazione. “Presto verrà aperto un bando”. Il vigile di quartiere “non è la soluzione”. Il tema dell'abitare “comporta una valutazione di diversi aspetti del vivere. Capisco che l'aspetto della microcriminalità preoccupi, ma non deve essere l'unico ad essere considerato. Bisogna agire sulla responsabilizzazione degli inquilini, sulla gestione della morosità, sul sostegno alla locazione, sulla mediazione abitativa. Per il momento il comune continuerà in questa direzione, garantendo i servizi già attivi e volendo sempre più collaborare con il Comitato inquilini”.

 

Dissidi interni

Se, dunque, l'incontro con l'assessore può dirsi positivo, non vale lo stesso per i rapporti interni al comitato. Ilaria Chiodo, rappresentante dell'alloggio popolare di piazza di Rauso e consigliere comunale per la lista civica di Maurizio Borghetti, lamenta nei confronti di alcuni componenti del comitato “legati ad un passato attivo all’interno del centrosinistra”: “la volontà espressa di escludermi dalla possibilità di parlare a nome dei concittadini del mio quartiere che risiedono all’interno di alloggi dell’Aler,motivando che la mia carica come consigliere comunale di centrodestra fosse in conflitto con quella per il comitato delle case popolari e che ciò avrebbe potuto creare dissapori con la nuova amministrazione”. Nella nota rilasciata dal comitato non compare il nome della Chiodo tra i partecipanti all'incontro. “Erano presenti per il comitato Pinuccia Gipponi, Gianni Grossi, Enrico Fardella e Mario Lottaroli” si legge nel testo. “All’incontro, come membro del comitato delle case popolari, ero presente anche io, in veste di rappresentante di Piazza di Rauso. Io sono nata e cresciuta in una casa popolare in Piazza di Rauso, e la mia famiglia tuttora vi risiede” risponde Chiodo.

 

'Serve un tavolo di lavoro'

“Non vi è alcuna incompatibilità di carica e continuerò a battermi, in maniera costruttiva, per l’interesse dei miei concittadini” prosegue Chiodo. “Continuerò ad interessarmi e a cercare soluzioni per risolvere tutti i problemi di mancata sicurezza che in Piazza di Rauso, e non solo in Piazza di Rauso, esistono e persistono da anni. Non starò mai zitta e non smetterò di portare avanti le istanze dei miei concittadini, perché i problemi si possono risolvere solo se se ne parla e se ci si confronta in maniera costruttiva anche con persone che politicamente, o semplicemente eticamente, la pensavo in maniera differente rispetto a noi. L’unico modo per fare il vero Bene dei nostri cittadini, e risolvere i molteplici problemi che si trovano ad affrontare i residenti di alloggi Aler, è creare un tavolo di lavoro in cui tutti gli attori coinvolti, al di là delle appartenenze politiche, siano presenti e siano parte attiva, e proattiva, del progetto. Solo insieme, solo con l’ascolto, solo con il confronto, solo con la presa di consapevolezza di cosa realmente succede all’interno di questi contesti, si può mettere a terra un piano che migliori la vita delle persone che vivono quotidianamente questi contesti abitativi”.

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