04-08-2016 ore 11:39 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Consiglio. Sala degli Ostaggi e il gioco delle parti. Teresa Caso, Pd: “serve maggiore responsabilità nell’uso del tempo”

Sala degli Ostaggi non è mai così silenziosa come ad agosto. La politica si prende la meritata vacanza e le polemiche perdono like. C’è più tempo per riposare e per ricaricare le batterie in vista della volata finale alle elezioni amministrative 2017. Otto mesi ricchi di appuntamenti, iniziative e dibattiti. “Servirebbe maggiore responsabilità nell’uso del tempo”, commenta Teresa Caso, esponente Pd in Consiglio comunale.

 

Cosa intende, consigliera?

“Ritengo che in Consiglio ci sia un gran dispendio di tempo e di energia, che sia poco produttivo. Mi spiego: tra maggioranza e minoranza abbiamo 10 gruppi politici e ciascun capogruppo ha 12 minuti a disposizione per parlare; già questo presuppone due ore di dibattito per un solo argomento”.

 

Il tempo è l’unico problema?

“La minoranza fa poca opposizione: non entra nel merito delle questioni. È il gioco delle parti: il più delle volte le risposte sono condizionate dal solo fatto di sedere al banco della minoranza. Negli ultimi tempi la situazione è peggiorata: assistiamo spesso a scene in cui qualcuno si lascia andare ad accuse gratuite al limite dell’ingiuria. Mi sembra di assistere ad uno show, dove si cerca di guadagnarsi l’onore della prima pagina”.

 

La minoranza non si sente coinvolta. È così?

“Basta guardare il modo in cui votano: l’astensione spesso è un voto a favore non dato, perché devono farsi interpreti del loro ruolo di opposizione. L’accusa più frequente è che la maggioranza non sarebbe disponibile alla mediazione; anche solo le ultime mozioni proposte dalla minoranza, discusse e approvate con i voti della maggioranza, dimostrano il contrario”.

 

Che rapporto c’è con Rifondazione Comunista?

“Discutiamo, ma in tutta serenità. Sappiamo che ci sono sensibilità differenti, così come ce ne sono anche con le liste civiche. La maggioranza è la complessità espressa dalla comunità. Rifondazione a volte fa affermazioni basandosi unicamente sui principi, peraltro condivisibili. Tuttavia, la responsabilità amministrativa sta nel far sì che un diritto possa essere goduto”.

 

Ci sono battaglie consiliari a cui ha tenuto di più?

“Quando svolgi un ruolo amministrativo devi uscire dalla dimensione personale. Ci sono state battaglie poco mediatiche che però danno la cifra dell’operato di questa amministrazione. Sono quelle che abbracciano un approccio strategico, come la riqualificazione della stazione – un intervento più ampio rispetto alle polemiche che l’hanno coinvolto –, la battaglia sul ridisegno dei servizi sociali e sulla razionalizzazione delle aziende partecipate”.

 

Amministrative 2017: ha aspettative per il futuro?

“Ho sempre inteso la politica come cittadinanza attiva. Non ho mai rivendicato un ruolo, né da segretario del coordinamento cittadino del Pd né da consigliere comunale. Le mie aspettative riguardano il cercare di migliorare laddove si è deboli. Rispetto al futuro, penso bisognerà rifletterne tutti insieme. Per ora mi aspetto si possa chiudere questa tornata amministrativa con serenità”.