Velodromo di Crema, si valuta la permuta. Il valore della struttura sarebbe di 800 mila euro, molti i lavori necessari, Comune e Coni lavorano ad un accordo

L'amministrazione comunale vorrebbe il velodromo e il Coni pare possibilista. Come in (quasi) tutte le vicende della vita, l'aspetto economico riveste un ruolo determinante. Attualmente la struttura avrebbe un valore di mercato di 800, massimo 900 mila euro.

La situazione degli impianti

Chi ha avuto modo di visitarla recentemente non ne ha stilato un quadro lusinghiero. La situazione degli impianti è piuttosto compromessa, gli spogliatoi sarebbero in pessime condizioni, il terreno di gioco ha necessità di un sostanzioso ritocco, così come gli ingressi. Per ultimo, con un velo di malinconia dell'interlocutore, la pista: "superfluo ogni commento". L'anello misura 333,33 metri, mentre il campo da calcio 45x90 metri. La capienza delle tribune, ufficialmente, è di 300 spettatori.

La possibile permuta

Nonostante i vincoli della Sovrintendenza e la fotografia dell'attualità, in vista dell'Expo 2015 e soprattutto del 2016, per Crema città europea dello sport, l'amministrazione comunale pensa positivamente. Il consigliere delegato all'attività sportiva – durante la recente commissione consiliare – non avrebbe escluso la possibilità di un accordo col Coni, impossibile con denaro contante, probabile con una permuta immobiliare. Pare – è buona creanza che il condizionale sia d'obbligo - che il Coni accetterebbe di buon grado, in cambio del velodromo, un paio di appartamenti.

Il programma dettagliato

Il Comune di Crema vuole restituire il velodromo alla città e al territorio, per questo sta predisponendo un programma dettagliato degli interventi necessari, dei tempi tecnici e soprattutto dei relativi costi. Il problema più grosso sarebbe la pista, ma secondo il Comune si potrebbe sistemare solo l'anello basso e rimandare ad un futuro più roseo il completamento dei lavori. Ovviamente è in via di definizione anche la valutazione degli appartamenti, ma la sensazione è che chi ben comincia sia già a metà dell'opera.