Non si è fatta attendere la risposta del consigliere dei Fratelli d'Italia, Giuseppe Torrisi, alle dichiarazioni del presidente di Afm Crema, Antonio Geraci, in merito alla nuova farmacia comunale di Ombriano. “Ringrazio il presidente Geraci – spiega Torrisi - per il suo comunicato, ma l’opinione, anche se non da lui richiesta, rimane ancora una prerogativa fondamentale in uno stato democratico. Forse dimentica che i consiglieri comunali sono espressione dei cittadini e, pertanto, esternano le problematiche e le criticità che gli vengono rapportate, specie se sono oggettive e riscontrabili”.
Problemi di logistica
“La nuova farmacia di Ombriano, presenta quattro postazioni ma con una sola cassa ed un Pos quando si potrebbero installare due casse per sveltire la clientela come suggerito a suo tempo dai tecnici. Per quanto riguarda il magazzino sotterraneo, ribadisco che non è accessibile direttamente dai locali della Farmacia e poiché non tutti i farmaci sono trasportabili al piano superiore dal robot, quando non si blocca, tipo quelli in esposizione o nelle cassettiere del banco, questo fa si che più volte al giorno emerge la necessità di portarli a mano costringendo il personale ad un su e giù per la scale del plesso condominiale”.
La farmacia di Gallignano
“L’unico scontrino battuto, come riportato dal mio comunicato originale alla stampa ma che per un loro refuso è stato erroneamente diffuso come l’intera giornata, ma il concetto non cambia, si riferisce ad una mattinata della farmacia rurale di Gallignano, dato questo di circa un mese fa, e non di Costa San Abramo come da me riferito erroneamente alla stampa, ma il concetto non cambia e mi scuso con la professionalità della direttrice Monteverdi, d’altronde la colpa non è del personale per gli incassi esigui ma della non scelta politica fatta a monte sulle Farmacie Rurali che, ripeto, vanno cedute”.
Il costo dell'innovazione tecnologica
“Il robot è costato 150.000 euro, da notizia della stampa, come da me dichiarato in Consiglio comunale il 10 febbraio scorso in sede di discussione sul rendiconto delle farmacie, e non 250.000 (refuso) del mio ultimo intervento a braccio piuttosto concitato nel Consiglio del 28 aprile 2025 che riprendeva e completava quello del collega Beretta, ma il concetto ed il risultato non cambia visto che nello stesso intervento ho parlato di mezzo milione di euro di investimento totale”.
Il tema parcheggi
“Il trasferimento della sede, doveva essere una “progettazione innovativa” che prevedeva una presunta facilità di accesso con parcheggi più vicini e funzionali. Sbagliato, vista la mancanza di parcheggi pubblici davanti la nuova “collocazione strategica”, invece a loro dire agevolmente raggiungibili tramite un breve e facile percorso, e le lamentele di alcuni condomini per gli stalli a loro riservati quasi sempre occupati di giorno con l’andirivieni dei clienti. Non dimentichiamo che nel piccolo parcheggio privato, oltre ad essere difficoltosa l’entrata e l’uscita, insistono altre attività commerciali e di volontariato. Senza contare la non progettazione di quello riservato ai disabili in virtù della concezione futuristica del nuovo plesso, ma per il Presidente le categorie protette possono fare 50 metri in linea d’aria. A proposito, lo invito a documentarsi su Google Maps (magari non aggiornatissimo), dove la foto ripresa dall’alto rappresenta l’area privata dove è ubicata la nuova Farmacia con alcuni veicoli parcheggiati al suo interno, guarda caso proprio fuori dagli stalli che di fatto sono riservati al condominio. Si spera che questa impasse venga superata al più presto”.
I tempi per ammortizzare l'investimento
“Ribadisco che l’investimento complessivo della nuova farmacia di Crema-Ombriano situata in via Pandino, che costerà mezzo milione di euro ai contribuenti, compresa la manutenzione del robot in cinque anni, è stata una scelta scellerata, poiché facendo riferimento ai 21mila euro l’anno di affitto della vecchia sede, ci vorranno 24 anni per ammortare, seppur nella relazione del presidente Geraci, presentata il 10 febbraio scorso in Consiglio comunale, si parla di un rientro che avverrà in 6/7 anni, è evidente che i numeri non sono il suo forte. Poi, se consideriamo anche l’investimento sulla Farmacia di Crema-Nuova programmato nel prossimo triennio, sono altre 305mila euro, praticamente due ergastoli per rientrare dalle spese. Per un investimento così importante, sembra quasi surreale che si abbandoni un immobile di una certa metratura per trasferirsi in altro leggermente più grande nel complesso, ma non nella parte espositiva aperta all’utenza che sembra anche più piccola. Aldilà della moderna funzionalità della nuova Farmacia, non posso esimermi nel complimentarmi per la recente installazione della nuova insegna esterna con il logo della Farmacia; neppure a Time Square di New York si sognano una croce su un pilastro così importante. Certo, non è facile gestire un’azienda, ma ci sarà pure un motivo se esponenti della A.F.M. di Crema in questi ultimi anni si sono allontanati”.
L'incompatibilità politica
“Però – conclude Torrisi - su un punto sono concorde con Geraci: “il mondo è composto da persone intelligenti, preparate e competenti che, sebbene abbiano molte conoscenze e risorse, non cercano mai di prevaricare sugli altri e spesso forniscono utili consigli senza criticare. Poi ci sono i tuttologi, quelle persone che normalmente non svolgono direttamente attività operative ma, con la pretesa di sapere tutto, esprimono sempre la propria opinione, anche quando non è richiesta, e rasentando l’insolenza, terminano quasi sempre con l’offendere qualcuno che lavora”. Tutto vero, tre anni fa l’attuale presidente Geraci era membro del Cda. dell’Azienda farmaceutica municipalizzata di Crema, azienda speciale totalmente controllata dal comune, quindi, a priori, per incompatibilità, non eleggibile nel Consiglio comunale di Crema. Eppure, per uno scherzo del destino, si è candidato e dopo aver concluso la campagna elettorale, a suo dire dalla stampa “lavorandoci per un anno e mezzo al successo della coalizione”, aggiungo io vista la sua esperienza come coordinatore territoriale del Partito democratico a Crema, è stato votato ed eletto in Consiglio Comunale per poi dimettersi immediatamente adducendolo ad un errore materiale e non formale in quanto, sempre a suo dire, “Chi doveva controllare, evidentemente, non lo ha fatto”. Poco male, la consigliera Manuela Piloni, che ha preso il suo posto in Consiglio comunale, essendo una persona stimata ed apprezzata non solo dalla sinistra, magari al suo posto dopo “l’errore materiale” non si sarebbe candidata alla presidenza della Afm di Crema. A questo punto, accetto volentieri l’invito del presidente a passare una giornata con il direttore della farmacia di… Gallignano, almeno per capire se l’episodio dell’unico scontrino battuto in una mattinata è stato o meno un caso isolato”.