04-03-2019 ore 14:13 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Primarie Pd, ‘diritti e accoglienza’. Il sindaco Bonaldi eletta nell'assemblea nazionale

“Finalmente un fine settimana all’insegna di gesti e idee progressiste”. Così Stefania Bonaldi commenta le Primarie del Partito democratico, alle quali hanno partecipato più di 1 milione e mezzo di persone, oltre 200 mila in Lombardia, 6700 in provincia di Cremona. Per il sindaco di Crema, eletta nell’assemblea nazionale del Partito, si è trattato di “un regalo enorme a un Paese che talora sembra volersi gettare via, inseguendo pensieri malati e politici che odiano, invece di costruire”.

 

Superare l’individualismo

Il nuovo segretario è Nicola Zingaretti: le persone “invocano normalità e senso di responsabilità, perché disfare l’area progressista significa mettere i deboli in balia dell’ignoranza e della prepotenza. Litigare ci rende complici degli aggressori, perché la loro forza si alimenta delle divisioni del progressismo. Ho sostenuto la candidatura di Zingaretti perché abbiamo bisogno di uomini che uniscano, superando l’individualismo e l’illusione dell’onnipotenza dei singoli, ma ancora di più l’ho sostenuto perché voglio rivedere il Pd in mezzo alle persone comuni, prendersi in carico delle loro ansie delle loro difficoltà. Con queste certezze sul primato dei bisogni dei cittadini, farò la mia parte nell’assemblea nazionale per rappresentarli e farli diventare la ragione dell’esistenza in vita del Partito democratico”.

 

Umanità e accoglienza

“La piazza di sabato e la bella partecipazione alle primarie di ieri – prosegue il sindaco Bonaldi - muovono dagli stessi sentimenti, dallo stesso desiderio di recuperare una dimensione umana ed accogliente di Paese, fatto di tutti coloro che lo abitano, senza distinzioni. Un fine settimana che ferma l’emorragia di umanità e ci spinge a correre con maggiore lena in difesa dei diritti e di una visione dell’uomo lontanissima da questo governo”.

 

Campo progressista
“Gli elettori delle Primarie hanno generosamente ridato fiducia non solo al Partito democratico, ma all'idea di un'area culturale, un campo progressista allargato, ispirato ai valori democratici, quindi incompatibile con il vizio del protagonismo, troppo spesso pietra d’inciampo nei rapporti tra persone che dovrebbero guardare dalla stessa parte. La gente ci chiede di ricominciare, evitando però gli errori del passato, quando ci siamo illusi che bastasse avere ragione ognuno per conto proprio per battere l’inospitalità e i fascismi. Non è così, la Resistenza è per sempre, e va praticata collettivamente”.

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