04-02-2019 ore 11:29 | Politica - Dall'italia
di Andrea Galvani

Spazzacorrotti. I penalisti: ‘è un minestrone giustizialista, scempio dello Stato di diritto’

“La spazzacorrotti è stata approvata. Esulta il ministro Bonafede, che attribuisce alla ‘sua’ legge la capacità di risolvere magicamente il problema corruzione, perché “da oggi in poi i corrotti non potranno più farla franca”. Secondo gli avvocati della Camera penale della Lombardia orientale “la realtà è ben diversa: si tratta di una legge irragionevole, squilibrata e smodatamente punitiva. Una legge che tratta i dipendenti pubblici come un’associazione a delinquere e per l’ennesima volta istericamente risponde alla percezione di un fenomeno e non alla realtà”.

 

Minestrone giustizialista”

Stando ai legali lombardi, “i proclami del ministro della Giustizia sono smentiti da una recente ricerca Eurispes presentata dal Procuratore nazionale antimafia e dal presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione. La spazzacorrotti non è altro che l’ennesima propagandistica ‘riforma’ giudiziaria che restringe il campo delle garanzie per le persone sotto processo, equipara i condannati per reati contro la pubblica amministrazione ai condannati per omicidio o violenza sessuale; per l’ennesima volta e contro tutti gli studi scientifici in materia, limita la risposta dello Stato ai reati, al solo carcere, tanta da equiparare in fase esecutiva in un minestrone giustizialista i reati contro la pubblici amministrazione ai reati di mafia e eterrorismo”.

 

La funzione della pena”

“La modalità adottata per questo appiattimento verso l’alto (in questa visione etica del mondo ogni reato è gravissimo, a prescindere dalla sua materialità) è subdola, in quanto la modifica dell’art. 4 bis della legge sull’ordinamento penitenziario non vale solo per il futuro ma anche per il passato; avrà effetto anche su quanti hanno già definito o chiuso le loro vicende processuali. In altri termini lo Stato, dopo aver stretto un accordo con il cittadino imputato, decide da solo di cambiare le carte in tavola. È l’ennesima riprova che si tratta di un interlocutore inaffidabile, con buona pace della funzione della pena”.

 

Peculato light” per soli politici

Sottolineando che gli aumenti di pena non hanno mai eliminato i crimini, “è evidente che tutto ciò avrà una influenza negativa e sarà causa di future lungaggini processuali. Nessun accusato di reati contro la pubblica amministrazione, con la prospettiva certa ed immediata del carcere, accetterà più di definire la propria posizione con riti alternativi, quindi il sistema si ingolferà ulteriormente. Questo pugno duro appare farisaico se si pone attenzione alla nuova norma introdotta dalla spazzacorrotti, applicabile ai fatti pregressi. È una norma riservata ai politici: il cosiddetto ‘peculato light’, reato punito con pene inferiori, con tempi di prescrizione dimezzati e non accertabile mediante le intercettazioni. La condanna per questo reato, il cui fatto è lo stesso oggetto del peculato normale, esclude i politici condannati da quelle preclusioni in fase esecutiva cui saranno invece sottoposti altri cittadini”. In sostanza, “i politici potranno evitare il carcere e accede a misure alternative, gli altri no”.

 

Distruzione dello Stato di diritto”

Secondo la Camera penale della Lombardia orientale “è una legge manifesto. Nessuna norma della spazzacorrotti si preoccupa di affrontare i problemi che affliggono la Giustizia. Anzi, lo Stato dichiara l’impossibilità di risolvere le lentezze del sistema penale eliminando la prescrizione; la ricetta è identica a quella usata per l’inquinamento: non si eliminano le sostanze inquinanti, ma si alzano i limiti di legge”. I penalisti lanciano “un grido d’allarme: siamo di fronte ad un continuo stato di emergenza, con continue norme speciali, con un diritto penale che nel modulare le sue risposte non valuta più i fatti di reati nella loro oggettività ma il tipo di autore e l’aria che tira tra il cosiddetto ‘popolo’, tutto ciò è inaccettabile. Non possiamo assistere silenziosi a questo scempio del ‘giusto processo’ che rischia progressivamente di portare, passo dopo passo, sorriso dopo sorriso, alla distruzione dello Stato di diritto”.

 

 

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