04-01-2021 ore 18:40 | Politica - Dal cremasco
di Claudia Cerioli

'Sanità torni sotto il controllo pubblico. Sede Ats: 22 comuni d'accordo, manca Crema'

Si continua a parlare della necessità di trasferire la sede di Ats Val Padana da Mantova a Cremona. Piergiuseppe Bettenzoli, Rifondazione comunista è il fautore della mozione firmata dal sindaco di Casale Cremasco e ora approvata da 22 comuni del territorio cremasco. "Sanità, salute, ambiente salubre, sono diritti costituzionali da garantire a tutti i cittadini". Sono questi i punti su cui si sofferma Bettenzoli. “Dopo cinque anni, al termine della sua operatività, la legge regionale 23/2015 che aveva organizzato la sanità lombarda in Ats e Asst, si è dimostrata fallimentare. Fallimento che in questi mesi di pandemia ha assunto dimensioni tragiche. Il modello basato sulla centralità dell’ospedale deve essere modificato. Questo significa potenziare la medicina del territorio”.

 

‘Creare Presst e potenziare le Usca’

“E’ fondamentale riportare la sanità sotto il controllo pubblico, rivedere i criteri di accreditamento delle strutture private e prevedere investimenti strutturali e di personale. In questo contesto generale, per il nostro territorio è prioritario rivedere i confini territoriali dell’Ats Valpadana. E’ necessario dotare il territorio cremasco dei presidi socio sanitario territoriali (Presst) e potenziare le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), che in Lombardia dovrebbero essere 200 (una ogni 50.000 abitanti) e che invece sono attivate solo 46. La sinergia tra ospedale e territorio dovrebbe diventare uno dei temi sui quali sviluppare il modello futuro della sanità lombarda”.

 

‘Attendiamo Crema’

Bettenzoli sottolinea che “22 consigli comunali del nostro territorio, di diverso orientamento politico, in maniera autonoma, hanno già approvato una mozione che ribadisce questo concetto di medicina più vicina al territorio. Rifondazione auspica che anche altri comuni seguano l’esempio. Ci dispiace che l’Area omogenea, che dovrebbe essere il collante tra i comuni del Cremasco, sia in ritardo e ancora non abbia espresso una sua pozione unitaria. Attendiamo con interesse l’apertura di un dibattito in consiglio comunale a Crema, città capo comprensorio, che dovrebbe essere il punto di riferimento di tutte le comunità del cremasco nel chiedere una strutturazione della sanità più vicina ai cittadini”.

 

'Tagli per 36,7 miliardi di euro’

"Urgenti sono i provvedimenti per la sanità territoriale, mettendo i medici di base nelle condizioni di operare in sicurezza per loro e per i propri pazienti. In dieci anni, sono stati effettuati ben 36,7 miliardi di euro di tagli alla sanità. Hanno così favorito il privato che in Lombardia eroga quasi il 50 per cento delle prestazioni. Si deve lavorare per costituire un unico servizio sanitario nazionale pubblico. Si deve ridefinire l’assetto dei servizi di prevenzione, cura, riabilitazione, ospedalieri e territoriali, anche attraverso la riapertura se necessario degli ospedali soppressi. Si devono superare le liste d’attesa, rivedendo modelli organizzativi e gestionali, superando l’attività intramoenia. Si deve investire in mezzi e personale, stabilizzando quello precario e assumendo medici, infermieri e Oss solo con contratti a tempo indeterminato”.

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