03-12-2020 ore 12:23 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Ecco come sarà il nuovo sottopasso: 'atteso 50 anni, ora si apre una nuova fase'

Importanti novità per quanto concerne il sottopasso tra via Stazione e via Gaeta. Durante una conferenza stampa in streaming, oggi alle 11 sono stati illustrati alla stampa locale i passaggi riguardanti la consegna dell’area a Rfi, che materialmente “eseguirà i lavori nel quadro di una riqualificazione generale dell’area della stazione, con una sua integrazione modale”. Particolarmente interessante il video che mostra come sarà l’intero comparto una volta terminati i lavori.

 

Emozione, soddisfazione, riconoscenza

Come sintetizzato dal sindaco di Crema sono tre le parole chiave: “emozione, soddisfazione e riconoscenza. Emozione perché siamo arrivati al dunque, siamo nella fase della consegna del cantiere ad Rfi. Momento cruciale, preparato da tempo. È un’opera attesa da 50 anni, è stato in ogni programma amministrativo di tutti i candidati sindaci. La soddisfazione è per il rispetto del cronoprogramma e perché si tratta di un’opera strategica, che ha il potere di evocare altri scenari altrettanto importanti. Creare l’occasione del superamento di quella barriera ferroviaria significa agire per la riqualificazione dell’area nord est, con tante proprietà di privati, ora sollecitati da un’opera pubblica importante e prossimi a presentare alcuni piani integrati”.

 

Tangenzialina e zona industriale

In sostanza, verranno sbloccate opere attese da mezzo secolo: “La città si riconnette ai collegamenti verso Bergamo e alla zona industriale, dove abbiamo importanti progetti per l’università di via Bramante”. Il sindaco ha sottolineato come regione Lombardia si sia impegnata a stanziare risorse per la tangenzialina di Campagnola, “che fungerà anche come arteria di collegamento per la Bre.be.Mi”.

 

Avvio del cantiere

È entrato nei dettagli il direttore produzione Lombardia di Rfi, Luca Cavacchioli: “quando le istituzioni convergono in un unico obiettivo riescono a portare a casa un accordo così complesso”. Nel caso specifico “l’intermodalità e un significativo miglioramento dell’assetto infrastrutturale del Comune, con la riqualificazione delle aree dismesse”. Per come sono state progettate in Italia, “spesso le ferrovie si sono trasformate in barriere. Oggi vengono invece superate”. Il sottopasso tra via Stazione e via Gaeta “è un intervento tecnicamente complesso”. Verrà comunque sempre “garantito l’esercizio ferroviario. Solo in primavera è prevista un’interruzione di 72 ore”. Settimana prossima si procederà con la cantierizzazione dell’area dell’ex ferriera.

 

Diciotto mesi di lavoro

“Il cuore del lavoro – ha aggiunto Cavacchioli - parte proprio dalla zona che ci è stata consegnata oggi. Dovremo sostenere gli scavi, realizzare diaframmi con pareti molto spesse e profonde. La presenza dell’acqua sarà una complicazione. La falda è molto alta. Ci organizzeremo con un sistema di pompaggio molto articolato. Sono interventi che verranno eseguiti da ditte qualificate. Confidiamo di rispettare il programma: l’intervento sarà completato in circa un anno e mezzo, con rifiniture successo. In tutto prevediamo 18 mesi di lavoro”.

 

Bonifica dagli ordigni e riqualificazione

Aspetto fondamentale è la “soppressione del passaggio a livello, con la ricucitura della viabilità urbana. La prima fase dei lavori riguarda la bonifica da ordigni bellici. Poi sarà realizzato lo scheletro del sottopasso. In primavera sarà spinto sotto i binari. Infine si procederà coi raccordi stradali”. Nel primo semestre toccherà alla stazione, con “la riqualificazione del fabbricato viaggiatori mantenendone le caratteristiche, avendo alta valenza storica. Saranno riqualificate le pensiline, i marciapiedi saranno adeguati ad altezza 55 centimetri per gli standard europei di accessibilità. Sarà rinnovata l’illuminazione con impianti a led. Sarà costruito un sottopassaggio pedonale (con un ascensore) per raggiungere i binari senza attraversare la passerella. In tutto i lavori dureranno circa due anni. Dovremo lavorare di notte, in assenza treni, per garantire il servizio ferroviario”.

 

Terzi: ‘finalmente’

Per l’assessore regionale Claudia Maria Terzi la parola chiave è “finalmente: 50 anni è un periodo lungo, ma è importante esserci arrivati attraverso la condivisione non solo del progetto, peraltro molto bello, ma anche e soprattutto del finanziamento. Tutti gli Enti hanno fatto la loro parte mettendo a disposizione cifre sostanziose. L’intervento riqualificherà tutto il comparto. La sinergia che i rappresentanti del territorio in Regione hanno sviluppato è risultata decisiva: Federico Lena, Matteo Piloni e Marco Degli Angeli sono riusciti a far superare l’impasse. Ad un certo punto mancavano 350 mila euro, una cifra piccola se si pensa a tutto il progetto. Eppure si è riusciti a superare lo stallo. Ora i cittadini saranno bravissimi a portare pazienza durante i lavori, perché il risultato sarà appagante”.

 

Passaggio a livello addio”

L’assessore Terzi ha allargato il campo: “Si supera il passaggio a livello, il traffico avrà una maggiore fluidità. Gli effetti positivi saranno molteplici. A partire dalla qualità della vita dei residenti e di tutti quanti usufruiscono della zona. L’abbassamento delle sbarre non sarà più un elemento di traffico, non obbligherà più a lunghe attese. Consentirà anche maggiore stabilità per il sistema ferroviario. Siamo convinti che la via sia questa: offrire ai cittadini delle alternative al traffico privato. Dobbiamo aiutarli a muoversi. Cito spesso questo progetto di Crema come esempio positivo: come risultato esemplare di quando ci si spoglia dalla giacchetta degli interessi partitici per conseguire il bene collettivo”. L’assessore ha assicurato “il monitoraggio costante dei lavori. Non vediamo l’ora di veder partire i lavori ma soprattutto la loro realizzazione”.

 

Trasformerà il territorio

L’assessore ai lavori pubblici di Crema, Fabio Bergamaschi, ha ricordato che “in questi anni i rappresentanti delle istituzioni hanno imparato a darsi del tu”. La qualità delle persone e la loro volontà di operare per il bene comune ha fatto la differenza, consentendo di superare i piccoli ostacoli, burocratici e politici. Il progetto cremasco “ha saputo leggere in anticipo i temi dell’intermodalità e della riqualificazione urbani, oggi di stretta attualità”. Per Bergamaschi è sbagliato ritenere che sia un’opera locale: “Non sarà solo il sottopasso di Crema, perché è qualcosa di più. Si inserisce in un progetto ampio, va ben oltre i confini della città. Sarà un volano per la rigenerazione di santa Maria, dell’area industriale, della tangenzialina. Diventa lo strumento cardine di ampio respiro che trasformerà la città e il territorio per i prossimi 50 anni”.

 

Si apre una nuova fase

Come sottolineato dal consigliere regionale Matteo Piloni, del Partito democratico, “il progetto Crema 2020 non è di esclusiva competenza della città. Nel corso del tempo ha accolto il favore e la collaborazione del territorio. Il sottopasso sembra l’opera più evidente, ma sono molte le iniziative alle quali è legato: la tangenzialina, che ha ottenuto un impegno della Regione lo scorso mese di luglio e la ciclopedonalità verso Campagnola; ma anche tutta la zona industriale di santa Maria, il tema della Pierina e dell’università. Oggi si è chiuso un periodo complicatissimo che è durato decenni, ma si apre una nuova fase, che dobbiamo perseguire con la stessa determinazione”.

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