03-12-2013 ore 14:51 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Lega Nord vuole l'autoderminazione della Lombardia. Piloni, Pd: "mossa elettorale in vista del congresso. Pensino a risolvere i problemi dei pendolari"

Con una proposta di delibera protocollata anche in tutti i consigli comunali del Cremasco, la Lega Nord chiede un referendum per ottenere l'indipendenza della Lombardia. L'iniziativa del Carroccio - in allegato gli approfondimenti - ha scatenato un vasto dibattito tra possibilisti e decisi censori.

Già approvata a Trescore e Palazzo
Decisamente contrario il segretario provinciale del Partito Democratico: "in questi giorni, in alcuni consigli comunali della provincia, è in discussione una mozione presentata dalla Lega Nord nella quale si chiede l’autodeterminazione della Lombardia. La mozione è iscritta nel consiglio di Crema, ed è stata approvata dai consigli comunali di Trescore Cremasco e di Palazzo Pignano, entrambi a guida leghista".

Referendum
Secondo Matteo Piloni "si tratta di fatto di una proposta nella quale la Lega Nord chiede un apposito referendum per l’Indipendenza della Lombardia. Per la serie “ a volte ritornano”, ecco quindi la Lega vecchio stile, con tutte le sue contradizioni. Infatti, dopo aver fatto un’intera campagna elettorale per le regionali invocando la macroregione, ecco invece ritornare i caroselli sull’Indipendenza della Padania e sulla secessione".

"Pura propaganda"
"Questa mozione è pura propaganda politica. Ogni 15 giorni cambiano idea e lo fanno soprattutto a ridosso del loro congresso, evidentemente per cercare di rinsaldare quelle fila che, in questi mesi, si sono sfilacciate. Se il problema è quello di avere più autonomia e maggiore capacità fiscale, come PD, saremmo i primi a votare a favore. E lo chiediamo a loro, che pochi giorni fa hanno votato per sostenere un condannato per frode fiscale".

In difesa della Costituzione
"Come PD - conclude Piloni - noi difendiamo la Costituzione fino in fondo e siamo contro chi pensa che la soluzione passi dall’autodeterminazione e quindi dalla separazione dall’Italia. E intanto che si chiariscono le idee tra macroregione e secessione, pensino piuttosto a risolvere i problemi dei pendolari che, ogni mattina, vivono un vero e proprio calvario. Altro che indipendenza".
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