Il cambio di destinazione d’uso per due lotti dell’ex scuola della fondazione Charis è “una grave responsabilità del liquidatore, che prima d’ora non ha mai avanzato la richiesta di variante, e dell’amministrazione comunale, che con il suo atteggiamento ha condizionato il liquidatore inducendolo a pensare non sarebbe mai stata concessa una destinazione differente”. Così Simone Beretta, consigliere comunale di Forza Italia in Consiglio comunale, a pochi giorni dall’approvazione della variante in sala degli Ostaggi.
Sensi di colpa e interessi
Mantenere – com’è stato fatto nel primo quinquennio Bonaldi – l’area a destinazione scolastica è una scelta che Beretta giudica “senza arte ne parte”. Diversi i motivi, rintracciati nel “senso di colpa dell’amministrazione per non aver consentito a suo tempo la realizzazione di una scuola paritaria di fronte all’ospedale”. A livello consiliare l’obiettivo era invece “tenere insieme una maggioranza sostanzialmente tanto vetero comunista quanto inconcludente”. Infine, sotto il profilo commerciale, respingere la proposta di Forza Italia di una variante complessiva ha avuto l’effetto di “evitare che si insediassero altre realtà concorrenti all’attuale grande distribuzione presente su via Milano”.
Le scelte e i danni
All’amministrazione Beretta imputa la colpa di “aver depauperato l’area. Per anni abbiamo proposto una variante al Piano regolatore, mantenendo comunque la possibilità di utilizzare l’area per scuola, ma aprendola anche all’utilizzo direzionale e commerciale. Le loro scelte sono state smentite anche dai loro colleghi in provincia: attualmente sui tavoli ministeriali c’è il progetto del campus a San Bartolomeo. La questione dimostra che non è possibile concedere loro di lavarsi la coscienza: questo è un danno al liquidatore e ai creditori”.