03-07-2018 ore 10:12 | Politica - Crema
di Rebecca Ronchi

Scrp, i sette sindaci replicano ad Agazzi: ‘un autorevole esempio del fallimento politico’

“Egregio direttore, siamo i sindaci pro tempore che hanno esercitato il diritto di recesso da Scrp e vorremmo rispondere al candidato sindaco perdente nel 2012 e consigliere comunale perpetuo, Antonio Agazzi di Forza Italia, che ci accusa di essere irresponsabili. Accusa sostenuta da motivazioni che denotano la scarsa conoscenza della questione con conseguenti giudizi quanto meno azzardati sulla gestione della Società. Accusa utile perché ci permette di ribadire le nostre critiche concrete, sottolineiamo concrete a Scrp e, per questo, causa della nostra decisione di uscire dalla Società”.

 

Lettera firmata

Si apre così la lettera al giornale firmata da Marco Arcari, sindaco di Ticengo, Rosolino Bertoni, sindaco di Palazzo Pignano, Luca Cristiani, sindaco di Casaletto di Sopra, Antonio Grassi, sindaco di Casale Cremasco Vidolasco, Nicola Marani, sindaco di Salvirola e Attilio Polla, sindaco di Romanengo. Ha ufficialmente chiesto il recesso delle quote anche il sindaco di Soncino, Gabriele Gallina, anche se non ha sottoscritto il documento di risposta al capogruppo di Forza Italia.

 

Le ragioni del malcontento

“Agazzi – proseguono gli amministratori - dovrebbe spiegare perché siamo irresponsabili. Lo siamo perché giudichiamo eccessiva la spesa - nel 2017- di oltre 600 mila euro per consulenze e incarichi esterni? Perché evidenziamo che il progetto dei varchi è stato modificato tre/quattro volte? Perché non accettiamo che 4 comuni possano decidere per tutti, in quanto detentori di quasi il 50 per cento delle quote azionarie? Perché ci stupiamo che si ingaggino consulenti che invitano a votare delibere consiliari con allegati secretati? Perché stigmatizziamo il fatto che per predisporre la gara dei rifiuti, Scrp abbia impiegato oltre tre anni? Perché pensiamo sia uno spreco che lo Statuto modificato una quindicina di giorni fa con l’aiuto di consulenti sia già pronto per essere ulteriormente cambiato con l’ausilio di altri consulenti, come si legge nell’ordine del giorno della prossima convocazione dell’assemblea dei soci prevista per il 6 luglio?

 

Consorzio.it, penali e A2A-Lgh

“Perché abbiamo verificato che i prezzi praticati da Consorzio.it sono superiori alla media dei concorrenti? Perché ci sembra curioso che Consorzio.it faccia un’offerta per un servizio e dopo una manciata di giorni l’abbassi del 50 per cento e, dopo altrettanti giorni, pratichi un ulteriore sconto? Perchè troviamo poco rispettoso nei confronti dei soci, anche se giuridicamente corretto, che un consiglio di amministrazione venda 5 milioni di azioni A2A e informi l’assemblea a operazione avvenuta? Perché ci sorprende che si congelino circa 700 mila euro per eventuali penali legate all’operazione A2A-Lgh? Perché ci meravigliamo che si accantonino ‘50 mila euro per la costituzione di un fondo che tiene conto dei contenziosi in corso e/o probabili generati dall’attività appaltante condotta da Scrp’, come si legge a pagina 55 del bilancio? Perché dubitiamo che la Società possa mantenersi svolgendo il ruolo di centrale unica di committenza? Perché siamo perplessi che nessuno abbia presentato un business plan sugli sviluppi della Società?”

 

Costo medio per dipendente

“Perché siamo preoccupati per i costi del personale, con un costo medio di 72 mila euro per dipendente? Perché sosteniamo che la Centrale unica di committenza non sia indispensabile per i piccoli comuni? Perché non intendiamo pagare servizi (varchi) che non abbiamo approvato e alla richiesta di compensazione non ci è stato ancora risposto? Siamo irresponsabili perché leggiamo il bilancio e ci lamentiamo che non sia stato inviato ai soci come era sempre avvenuto. Ma Agazzi il bilancio l’ha letto, lui che è responsabile?”

 

Piccoli azionisti e fallimenti politici

“Siamo irresponsabili perché crediamo che l’unità del territorio si costruisca con un organismo politico e una leadership autorevole e riconosciuta, oggi inesistente, e non con una società per azioni? E dove sta la tragedia se alcuni azionisti di Scrp escono dalla società? Scrp è un braccio operativo, non è un organismo politico. Braccio operativo che utilizziamo assai poco e quando l’abbiamo utilizzato per la gara dei rifiuti siamo rimasti insoddisfatti: Rosolino Bertoni, che la gara l’ha condotta in autonomia, ha spuntato condizioni migliori di quelle ottenute da Scrp con lo stesso gestore. E per finire ci sia concessa un’opinione. Il problema non è la fuoriuscita di alcuni azionisti da Scrp, ma il fallimento nel Cremasco della politica e Agazzi è uno dei rappresentati più autorevoli della classe dirigente politica locale”.

 

Il diritto e la ragione

“Capiamo che il rappresentate di Forza Italia sia infastidito per il dissenso di alcuni sindaci decisi ad agire autonomamente e con cognizione di causa, ma se ne deve fare una ragione. Noi irresponsabili esercitiamo responsabilmente un nostro diritto. Siamo pro tempore come ha sottolineato Agazzi, ma con la possibilità di decidere. Ci spiace per lui, che probabilmente per la prossima legislatura auspica altri sindaci più accondiscendenti al nostro posto, ma per ora ci siamo noi”.

 

Pecoroni, irresponsabili e populisti

“E adesso dopo quella di pecoroni e di irresponsabili aspettiamo l’accusa di populisti e di tutti gli isti di moda oggi. Sopravviveremo e comunque la politica non si fa con gli aggettivi come pare intendano il Pd e Forza Italia del Cremasco. E vien da dire: ‘Agazzi va a rane e leggi i bilanci di Scrp e lascia in pace il teleriscaldamento, ma se vuoi aprire il libro siamo pronti a commentarlo con te’. Ci rimane una curiosità, perché il recesso da Scrp di alcuni sindaci ha scatenato tanto clamore? In fondo non cambia nulla. Scrp avrà alcuni soci in meno e il patrimonio decurtato di alcune centinaia di miglia di euro, ma è una quisquilia, almeno a sentire il coro che si alza a destra e a manca e che canta le lodi alla floridità del bilancio che pochi hanno letto. Quindi dove sta il problema? Non esiste, con il vantaggio che in Scrp rimarranno solo i responsabili. Tutto va bene, madama la marchesa. E Agazzi sarà contento. Noi più di lui. Ma purtroppo tempi bui per il Cremasco se i dissidenti sono irresponsabili”.

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