03-06-2015 ore 20:40 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema. Il valore della differenza secondo i Giovani musulmani. Sabato il convegno su integrazione e convivenza pacifica

Integrazione? No grazie! Convivenza pacifica. Questo il titolo del convegno organizzato dalla sezione cremasca dei Giovani musulmani italiani per sabato alle ore 18, presentato oggi in conferenza stampa presso il consultorio diocesano di via Frecavalli. In sala Alessandrini saranno tre i relatori che interverranno sul tema del dialogo interreligioso: Fabio Bergamaschi, assessore ai Lavori Pubblici, don Francesco Gipponi, parroco di Sant’Angela Merici e Omar Jibril, ex presidente dei Gmi.

 

Il convegno di sabato

“Sappiamo che il titolo ha suscitato scalpore – afferma Said Hajouan, dei Gmi cremaschi – ma è stata una scelta precisa. Secondo il nostro punto di vista, più che integrarci dovremmo convivere in maniera pacifica. L’integrazione, in qualche modo, comporta perdere qualcosa di sé: invece è giusto che ognuno possa portarsi dentro il suo territorio, la sua religione, la sua cultura”.

 

I medesimi principi

I Giovani musulmani cremaschi sono strutturati in un’associazione religiosa e socioculturale. Ogni settimana, presso la cooperativa Ergoterapeutica di via Silvio Pellico, si ritrovano per confrontarsi su temi d’attualità e religiosi. “A noi interessa dialogare con la cittadinanza – aggiunge Taha Alorabi, referente del Gmi locale – condividiamo gli stessi principi morali e civili della Costituzione italiana; solo, abbiamo una religione diversa, pur con molti punti in comune con le altre”.

 

Rispettare la diversità

Secondo i giovani musulmani di Crema, il rispetto passa attraverso il riconoscimento della diversità: culturale e religiosa. “Come succede in natura – prosegue Hajouan – la diversità equivale al progresso. In un ambiente la biodiversità aumenta quando la qualità della vita è tale da permettere che specie diverse possano convivere: secondo noi quell’ambiente è migliore”.

 

Il percorso

Consapevole della diffidenza di alcuni cremaschi nei confronti della religione islamica, il Gmi di Crema dal novembre scorso ha intrapreso un percorso di conoscenza reciproca: 8 mesi fa, in piazza Garibaldi, hanno allestito un cartellone chiedendo ai passanti di scrivere cosa pensassero quando sentivano parlare di musulmani; a inizio maggio hanno organizzato Sono musulmano, niente paura un punto di dialogo e confronto in via XX Settembre; il convegno di sabato si configura come la terza tappa di questo percorso. La paura è che, nonostante tutto ciò, “ci sia ancora molto da fare”, confessano in conclusione gli organizzatori.