Sul futuro della scuola di Cielle – il cantiere rimane abbandonato dopo il fallimento della Charis - restano divise e si rimpallano accuse maggioranza e minoranza. Tutti i capigruppo di maggioranza firmano un documento in cui denunciano il silenzio della minoranza sul futuro della costruzione abbandonata a se stessa e pronta arriva la risposta: come al solito state taroccando le notizie.
“L’obiettivo della minoranza”
Ma andiamo con ordine. Dopo la discussione in consiglio comunale i capigruppo di maggioranza, ovvero Pd, Rifondazione, Sel e liste civiche attaccano: “L’oblio è rotto e purtroppo sul tavolo della discussione politica risultano disvelate le reali intenzioni dei consiglieri di minoranza, ossia proseguire nel proprio silenzio, ora ancor più colpevole, lasciando, nei loro intendimenti, che un altro soggetto, ossia la Provincia di Cremona, si pronunci in modo unilaterale in relazione ad una problematica che coinvolge innanzitutto il nostro territorio ed anche la Regione Lombardia”.
Nessuna collaborazione
“Questa – si legge nel documento - la reale portata della mozione votata dai consiglieri di minoranza; mozione che non prevede dunque in nessun punto la necessità di un forte raccordo tra Comune, Provincia e Regione per vagliare ogni soluzione che consenta l’insediamento del Liceo Racchetti nel complesso della ex Cascina Valcarenga. Come è possibile per questi consiglieri di minoranza non compiere uno sforzo di impegno politico per perseguire in modo deciso tale soluzione? Vani sono risultati i tentativi di condividere una mozione unitaria in quanto nei consiglieri di minoranza è mancata la volontà di farsi realmente carico del problema della ex Valcarenga”.
Difficile ma non impossibile
“In concreto. Nessun consigliere di maggioranza considera la problematica del trasferimento del Liceo Racchetti presso la scuola di Cielle come semplice, anzi la considera assai complicata ma non certo impossibile a priori, a meno che si voglia distogliere colpevolmente lo sguardo dal Polo Scolastico dei Sabbioni, senza alcun impegno politico per la ricerca di una soluzione. Lo si ripete, non si cerca di perseguire l’impossibile, ma di non lasciar nulla di intentato per trovare una strada da percorrere, anche se impervia, che porti a convogliare ogni sforzo nella direzione di garantire la destinazione a scuola del plesso già realizzato ai Sabbioni”.
Soldi spesi per cosa?
“Ricordiamoci, tra l’altro, che per detto plesso scolastico è già stato speso 1 milione di euro di soldi pubblici! Mantenendo la funzione scolastica con l’insediamento del Liceo Racchetti risulterebbe ancora più "giustificato" il finanziamento, visto che detta scuola sarebbe pubblica e non privata/parificata come quella originariamente prevista. Al contrario, ipotizzare fin da ora un cambio di destinazione d’uso dell’immobile appare prematuro, sia perché la funzione scolastica era quella originaria e lo stabile era stato progettato per tale esigenza e quindi appare più concretamente fruibile in tal senso”.
Ma perché qualcuno dovrebbe investire?
Ma pronta arriva la risposta della minoranza: “continuo a chiedermi perché gli attuali creditori dovrebbero mettere soldi per acquisire l’Immobile della Charis in via Milano? A fronte di quali garanzie si accollerebbero nuove esposizioni finanziarie? Chi le può dare ed è lecito prometterle? Perché la Provincia dovrebbe optare per l’immobile a destinazione scolastica nell’area dell’ex Valcarenga se la soluzione risulterebbe antieconomica e giuridicamente difficile? Per fare un favore a chi?”
Nessuna risposta concreta
“Il comune non risponde concretamente alle sollecitazioni della Provincia dando fiato ad opzioni di natura esclusivamente politica ed ha evitato accuratamente fino ad oggi qualsiasi tipo di confronto serio ed analitico. Certamente non lo ha fatto con le forze politiche di minoranza, la qualcosa genera qualche sospetto di troppo”.
Sindaco infastidito
“Il sindaco, contrariamente alla Provincia, è palesemente infastidito dalle nostre richieste di un tavolo di confronto sui nodi economici e giuridici perché sa, a priori, che ne uscirebbe male. Il sindaco s’inventa pure di sana pianta una fantomatica ricostruzione urbanistica scaricando responsabilità politiche sul centrodestra quando queste albergano tutte a sinistra. Dalla trasformazione dell’area adibita a zona di interscambio di fronte all’ospedale in area edificabile fino all’inserimento, con il PRG di Alloni, dell’area Valcarenga tra le aree polifunzionali senza che vi fosse una qualche motivata ragion d’essere”.
Dobbiamo sapere
“Salvo scoprirla a posteriori in tutta la sua dimensione a favore di specifici interessi volumetrici di parte. Non vorrei che anche quelli economici li avesse fatti tornare politicamente pro domo sua. Accetti il confronto se la Bonaldi non vuole passare dalla parte del torto. O sa già che non potrà avere ragione? In ogni caso glielo imporremo. Abbiamo bisogno di conoscere e di capire per scegliere ciò che è giusto per la città e per gli studenti. Siamo lontani dai loro pregiudizi e dal loro pressapochismo”.