“Ad oggi non si comprendono ancora le ragioni del no, a maggioranza del Consiglio Comunale di Crema, alla richiesta di Padania Acque Gestioni Spa per la nomina di un advisor che consentisse di operare una scelta più oculata e condivisa sulle modalità di integrazione tra la Padania Acque Gestioni e Padania Acque Spa”.
L'incorporazione e la Legge di stabilità
La vicenda viene sollevata da Simone Beretta, che chiede di trattare l'argomento in seduta pubblica. “L’atto di indirizzo approvato in Consiglio comunale, che prevedeva l’incorporazione di Padania Acque Gestioni in Padania Acque Spa, sembra nei fatti contraddire la Legge di stabilità che “disporrebbe” l’esatto processo inverso e quindi l’incorporazione della Società Patrimoniale, senza dipendenti, nella Società Padania Acque Gestioni già gestore del servizio idrico integrato. La prospettata fusione produrrà effetti negativi per Crema e l’intero territorio cremasco per la totale mancanza di rappresentatività, dato che la partecipazione nel capitale sociale della futura società si limiterebbe alla quota dello 0,02% circa”.
Atti inopportuni, impropri ed illegittimi
“A tutto ciò – sottolinea il capogruppo di Forza Italia - si deve aggiungere che gli ultimi atti di cui sono politicamente a conoscenza, prodotti dal consigliere delegato ragioniere Lanfranchi, non inducono a ritenere che lo stesso possa rappresentare garanzie certe per l’interesse dell’acqua pubblica e per il nostro territorio, ciò alla luce di atti inopportuni, impropri ed illegittimi. Non è accettabile che un consigliere delegato debordi, come ha fatto Lanfranchi, dai limiti legalmente previsti, in totale disprezzo, per altro, delle competenze del Consiglio di Amministrazione e del Comitato di Indirizzo e Controllo nel quale è presente anche il Sindaco di Crema”.
Il modo improprio e superficiale
Per l'esponente di minoranza si tratta di una “mancanza di buon senso che dimostra come alcuni amministratori, nella fattispecie di sinistra del Pd, utilizzino denaro di società pubbliche in modo superficiale ed improprio. Sono curioso – spiega Beretta - di conoscere nel merito il parere del Collegio Sindacale della società, che non potrà che essere nella sostanza totalmente negativo, non tanto per un deficit di democrazia , ma semplicemente perché quello che non deve essere fatto non va fatto. Ad oggi sono due le conseguenze: che Crema non conta e non conterà niente e che l’acqua è finita in mano ad amministratori che si comportano in modo dirigistico e senza il rispetto delle norme di diritto”.
La sfiducia e le dimissioni
Nella mozione che Beretta chiede di iscrivere all'ordine del giorno del Consiglio comunale di Crema s'invitano il Sindaco e la Giunta “a ripensare l’atto di indirizzo approvato frettolosamente nell’ultimo Consiglio Comunale per l’incorporazione della Padania Acque Gestione Spa in Padania Acque Spa, in contrasto con i nuovi indirizzi normativi; a censurare, considerate le premesse il comportamento del Consigliere Delegato Rag. Alessandro Lanfranchi; ed a manifestare nelle sedi opportune la sfiducia del consiglio comunale di Crema verso lo stesso Lanfranchi chiedendone le immediate dimissioni”.