02-10-2018 ore 10:19 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Cremasca servizi ed Scrp tra i dissidenti e il cambio di pelle: 'il momento è complesso’

“È vero, è un momento complesso” ha spiegato il sindaco Stefania Bonaldi accogliendo l’assist del leghista Andrea Agazzi ieri sera in consiglio comunale: “Per me l’uscita dei sindaci da Scrp è una ferita, ma non c'è alcuna lotta tra partiti, vorrei che non dimenticassimo che altri 45 sindaci, trasversali, invece sono rimasti e sono convinti del percorso”. Il Consiglio comunale ha emendato la delibera – su invito di Simone Beretta – e approvato a maggioranza il mancato scioglimento di Cremasca servizi. Stabilito l’anno scorso in osservanza della legge Madia, è stato procrastinato alla luce dei recenti sviluppi in casa Scrp: il complessivo riordino della mission della società e le dimissioni di 8 sindaci, coi 3 milioni e mezzo di euro da versare entro la fine dell’anno. Notizia odierna è l’incontro di stasera, a Romanengo, dei sindaci dissidenti: “faremo il punto e daremo mandato a un legale”.

 

Scrp, la logica di continuità

Tornando al consiglio comunale di ieri, il sindaco ha assicurato che nella riunione di giovedì 4 ottobre, i sindaci soci di Scrp discuteranno della liquazione della società ben consapevoli di muoversi “in una logica di continuità. C’è un patrimonio di servizi che va potenziato. Oggi tutte le politiche hanno valenza territoriale. È sempre più necessario decidere e fare le cose insieme. La vera liquidazione di Scrp è iniziata nel 2013 quando congiuntamente abbiamo detto che molti servizi di valenza industriale andavano effettuati da chi ne aveva competenza e capacità strutturale e non più l’ente locale o una sua partecipata. Le sfide cambiano”. Per esser chiari: “Non basta dar fuori servizi, ma bisogna anche saper svolgere i controlli sui servizi esternalizzati”. Ad esempio per “piscina e parcheggi”.

 

Le cose più utili per i Comuni”

Scrp “deve cambiare pelle facendo le cose più utili ai comuni: centrale di committenza, i varchi, il collegamento delle ciclabili dei paesi”. Lo scenario più probabile è questo: verrà liquidata, passerà i servizi a Consorzio.it, che sarà società in house: “Il tema dell’in house è vero, è arrivato dal basso, dai sindaci dei Comuni piccoli che chiedono di contare di più. Nel futuro comitato di gestione uno varrà uno, ovvero i Comuni più grandi avranno lo stesso valore di quelli più piccoli”. Quindi “serve un reciproco rispetto”. Le complessità sono tante, “l’emendamento di Forza Italia è migliorativo rispetto al tenore politico, non introduce un determinismo ma un’eventualità”.

 

Eventualità

Le integrazioni di Forza Italia hanno modificato l’articolo 2 della delibera, inserendo “l’eventualità” della liquidazione e mitigando, senza minimamente stravolgerlo, il senso complessivo del documento: “Prendere atto che è in corso un confronto tra i Comuni soci di Scrp al fine di addivenire all’assunzione di una delibera assembleare di indirizzo che dia eventualmente avvio alla messa in liquidazione di Scrp, con l’assegnazione al liquidatore di obiettivi e criteri vincolanti nonché approvi l’intesa tra gli stessi Comuni soci che consenta la eventuale ricollocazione in capo a Consorzio.it”. Critiche sono state avanzate dalla Lega e dal Movimento 5 stelle sia per “l’assenza di dialogo” che per “il mancato coinvolgimento” nelle decisioni. Ha riassunto le posizioni Emanuele Coti Zelati, la Sinistra: “è difficile capire la linea della minoranza. Sono presenti in sei e hanno espresso tre posizioni differenti”. Favorevoli 14, contrari nessuno, astenuti 4.

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