Con l’interrogazione presentata da Manuel Draghetti (M5s), il consiglio comunale sarà chiamato a discutere degli “educatori assunti dalle cooperative accreditate con Comunità sociale cremasca, dei loro livelli contrattuali e delle ‘mansioni’ con cui sono assunti”. Un tema ritenuto molto importante e che “non può certo andare in soffitta”. Come sottolinea il consigliere del Movimento 5 stelle, “abbiamo invitato le sigle sindacali ad interessarsene e solo Usb sembra averlo fatto”.
Controlli e costi
La nuova interrogazione pone una serie di quesiti all’assessorato alle politiche sociali di Michele Gennuso. Si parte dai “solleciti del comune a Csc” affinché vengano avviati “controlli formali necessari per verificare che tutti gli enti accreditati siano in regola con i contratti dei dipendenti impiegati” e si arriva alle “tempistiche previste per far arrivare anche il Cremasco al costo medio del servizio erogato, di 21,13 € + Iva (attualmente il Cremasco è sotto questa soglia)”. Non manca “il ruolo dei comuni” del territorio nel “percorso definito per giungere con gradualità a questi livelli”.
Mansioni
Draghetti chiede che il comune si esprima chiaramente sulla necessità che il servizio di Saap (servizio di assistenza per l’autonomia della persona) sia svolto da educatori e soprattutto “se alcuni educatori siano assunti dalle cooperative con un’altra mansione (ad esempio ‘assistente all'infanzia’ o altro), al di là del livello di inquadramento”. Ovvero come sia possibile “che molti operatori siano assunti con livello contrattuale D1 (che non prevede la mansione di Educatore professionale), sia per Saap che per Adm (assistenza domiciliare minori)”.