I problemi ambientali di Crema e del Cremasco arrivano sul tavolo del Ministro all’Ambiente, Gian Luca Galletti. A renderli noti è Danilo Toninelli, deputato cremasco del Movimento 5 Stelle che a fine luglio ha protocollato un’interrogazione nella quale chiede “un intervento diretto, per quanto di competenza, per questioni che attengono i diritti fondamentali e preminenti interessi alla tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini”.
La “Terra dei fanghi”
L’interrogazione si articola in due livelli. Il primo attiene allo scandalo della Terra dei fanghi, che a metà luglio ha portato all’arresto di 6 persone – l’amministratore unico e 5 dipendenti della Cre Spa, azienda che si occupa di trattamento dei fanghi di depurazione – per aver recuperato in maniera illegale e sparso in numerosi comuni delle provincie di Lodi, Pavia e nel territorio del comune di Cremona 110 mila tonnellate di fanghi da depurazione.
Il problema cremasco
Il secondo livello riguarda Crema, in particolare gli scarichi nocivi del depuratore di via Colombo nel fiume Serio. Una questione, osservano i 5 Stelle, “da troppo tempo nota e ignorata o liquidata con eccessiva superficialità dall’amministrazione cremasca. La stessa Provincia di Cremona ha dovuto smentire ormai già due anni fa le giustificazioni portate dall’amministrazione e da Linea Gestioni, evidenziando carenze e negligenze sia a livello di controlli sia di procedure”.
Le due diffide
Il problema degli scarichi nocivi risale al 2014, quando Linea Gestioni – gestore del depuratore – ricevette una diffida dal settore Agricoltura della provincia di Cremona per il “superamento del limite di emissione parametro grassi e oli animali e vegetali”. Una seconda diffida arrivò pochi mesi più tardi, sempre dal settore Agricoltura della provincia di Cremona, per la medesima irregolarità. Si attende ora la risposta del Ministero Galletti sulle iniziative atte a “evitare e/o contenere i gravi pericoli di inquinamento delle acque del fiume Serio”.