“Assessore Franco Bordo sfiduciato e il sindaco Bergamaschi al capolinea”. Così Andrea Bergamaschini, consigliere della Lega Crema, ha commentato la mozione presentata in consiglio comunale dalla maggioranza sull’estensione delle zone a velocità limitata a 30 Km/h in città. “Una mozione scritta e presentata contro uno dei propri assessori. Sì, avete capito bene: loro contro loro. Non un attacco dell’opposizione, ma una spaccatura interna messa platealmente in scena davanti a tutta la città. Altro che ‘confronto politico’: questa è una sfiducia vera e propria, solo che nessuno ha avuto il coraggio di chiamarla col suo nome. E il sindaco? Spettatore muto. Invece di guidare, mediare, decidere resta a guardare mentre la sua giunta implode. Oggi è chiaro a tutti: Bergamaschi ha perso la rotta”.
‘La maggioranza è al capolinea’
“Noi, al contrario – prosegue l’esponente del Carroccio - ci siamo presentati con serietà. Abbiamo provato a sistemare quel testo con nove emendamenti: uno sforzo concreto per dare senso a una mozione altrimenti vaga e confusa. Abbiamo chiesto che venisse rispettata la direttiva nazionale sulle zone 30 (direttiva Mit. n. 4620/2024). Che si evitassero frasi allarmistiche. Che si parlasse con dati, non con slogan. Che si dicesse una cosa semplice ma fondamentale: abbassare i limiti non è sempre una buona idea, e se fatto male può persino peggiorare la situazione. Abbiamo proposto analisi serie, l’ascolto della commissione sicurezza, segnaletica in regola, controlli veri. Risultato? Otto emendamenti su nove bocciati, senza discussione. Anche quello sulla commissione sicurezza. Bocciato dal sindaco in persona, proprio lui che quella commissione la presiede. Cos’altro serve per capire che questa maggioranza è al capolinea? Si contraddicono, si fanno la guerra in casa, si rifiutano di ascoltare. E intanto Crema resta ferma. Noi andiamo avanti, come sempre, con senso di responsabilità, serietà e proposte concrete. Ma una cosa oggi è chiara a tutti: questa giunta ha finito il fiato e Crema non può più permetterselo”.
Gli emendamenti fatti
Come stabilito dalla direttiva Mit n. 4620/2024, emanata ai sensi dell'articolo 142, comma 2, del codice della strada, non si possono istituire zone 30 in modo indiscriminato o ideologico. Ogni limite di velocità inferiore a 50 km/h deve essere motivato puntualmente, per tratti di strada specifici, e giustificato da: dati di incidentalità; presenza di scuole, ospedali o luoghi sensibili; condizioni particolari legate alla sicurezza. Gli emendamenti formulati dalla minoranza “accolgono e traducono operativamente la direttiva”. Tra i nove emendamenti, il numero cinque è centrale perché inserisce una riflessione fondamentale: “non è sempre positivo abbassare i limiti di velocità. Una limitazione eccessiva può avere controindicazioni ambientali e funzionali”. Gli emendamenti sei e sette, invece, modificano radicalmente l’impianto degli impegni, sostituendo enunciazioni vaghe con richieste operative come: valutazioni puntuali; coinvolgimento della commissione sicurezza e studio delle zone più critiche. Senza questi emendamenti, la mozione per la minoranza rischierebbe di essere: “tecnicamente lacunosa, politicamente ambigua, operativamente inefficace e in contrasto con le linee guida ministeriali”. Al contrario, “gli emendamenti trasformano la mozione in un atto conforme alla normativa nazionale, e la rendono uno strumento utilizzabile realmente dalla giunta, senza esporla a contenziosi o rilievi da parte degli organi di controllo”.