02-07-2018 ore 16:56 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Antonio Agazzi su Scrp, l’opportunità e la 'cupio dissolvi' di 'alcuni irresponsabili'

Prosegue il dibattito su Scrp, la società cremasca reti e patrimonio. Secondo Antonio Agazzi “negli anni scorsi ha svolto un importante ruolo propulsivo e di collante nel territorio cremasco, in riferimento a molti servizi e gestioni di asset patrimoniali. Con la dismissione in corso di completamento di quasi tutti i servizi storici e dei principali assets (cessione Scca – teleriscaldamento, esternalizzazione servizi svolti da Scs servizi locali e sua messa in liquidazione, dismissione di Biofor, cessione degli assets idrici a Padania Acque, riduzione della quota in Lgh a poco più del 4% al servizio della partnership Lgh-A2a) ora Scrp sta attraversando una difficile ma tutto sommato ben guidata fase di transizione verso il futuro”.

 

Braccio operativo

“Quale futuro?” Secondo il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale a Crema deve “continuare a gestire i servizi e gli assets patrimoniali residui ma non meno importanti (Consorzio.it, sistema varchi, canile, impianti fotovoltaici, piattaforme rifiuti, Lgh) e continuare a essere il braccio operativo dell’Area omogenea cremasca, per gli ulteriori servizi pubblici e gli investimenti che i sindaci dell’area omogenea decideranno di affidare alla loro società”.

 

Qualità e miglioramento continuo

Quali servizi e investimenti? A titolo di esempio: la centrale unica di committenza; l’attività di controllo dei servizi pubblici esternalizzati (un obbligo e un dovere per tutti i comuni), sia a fini di verifica del rispetto dei contratti/concessioni, sia per assicurare qualità e miglioramento continuo degli stessi; l’affidamento di servizi delle cosiddette funzioni associate da parte dei Comuni; investimenti nelle infrastrutture sovracomunali, sia fisiche che digitali (tra queste la caserma dei vigili del fuoco), ecc”.

 

Opportunità di crescita

“L’opportunità di avvalersi di Scrp per questi servizi e investimenti non andrebbe sottovalutata, in termini di capacità di progettualità, di sinergie, di infrastrutture e servizi cui il singolo Comune non potrebbe accedere (pensiamo a tutte le opportunità offerte dalle nuove tecnologie digitali); in definitiva un’opportunità di far crescere l’Area Omogenea Cremasca e di migliorare i servizi ai cittadini”.
 

Leadership e governance

“Cosa servirebbe? Coesione dei sindaci nel fornire indirizzi e sostegno; un piano strategico che indirizzi le nuove necessità; un’efficace governance della società e una leadearship competente (nella conduzione della società, ma anche nella gestione dei rapporti con i sindaci, che sono al contempo soci e principali utenti dei servizi); riqualificazione del personale, in coerenza con la mission assegnata alla società; rapporti efficaci di rete sul territorio”.


Alcuni ‘irresponsabili’

“Il danno più grande?” Secondo Antonio Agazzi sarebbe “disperdere il cospicuo patrimonio di conoscenze e competenze accumulate, facendo prevalere il ‘cupio dissolvi’, come paiono aver deciso di fare alcuni irresponsabili sindaci pro tempore”.

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