02-05-2021 ore 19:04 | Politica - Lombardia
di Claudia Cerioli

MM3 a Paullo. Degli Angeli: ‘cittadini non coinvolti sulle decisioni e troppe incertezze’

Nicola Di Marco e Marco Degli Angeli criticano le modalità con cui si è svolto l’incontro, organizzato dal comune di Milano e da Città metropolitana sul tema del prolungamento della metropolitana M3 fino a Paullo, svoltosi in forma privata, senza cioè il coinvolgimento dei cittadini. Argomento che, ricordiamo, interessa da vicino il territorio cremasco e che è stato oggetto di mozione condivisa dalla maggioranza dei Comuni. “L’idea che ci siamo fatti è che questo incontro sia stato organizzato solo per poter offrire a qualche esponente politico una vetrina comunicativa esclusiva per provare a far dimenticare gli anni di inerzia, di temporeggiamento e poca incisività sul tema. La conseguenza è di vedere la prima parte dello studio di fattibilità dell’opera impantanato per tre anni in una palude burocratica, questione che, per il rispetto della  trasparenza e dei cittadini, abbiamo abbiamo portato alla luce e contestato".

 

‘Ancora niente di certo’

Entrambi i consiglieri sostengono di avere “sempre appoggiato tutte le iniziative con responsabilità e onestà intellettuale e di aver evidenziato criticità lavorando con atti concreti, ultimo una mozione votata all'unanimità nel mese di novembre 2020 dal consiglio regionale lombardo. Quello che troviamo inaccettabile  - proseguono - è che per l'ennesima volta ci si faccia vetrina con annunci che non danno certezza sul completamento della seconda fase dello studio in corso (iniziato nel 2017!!!), pagato con il contributo dei comuni e quindi dei cittadini, e si rinvia il progetto alla candidatura addirittura ai bandi ministeriali del 2022, e non si definisce una road map concrete in termini di timing e obiettivi”. Di Marco e degli Angeli evidenziano l’importanza di discutere temi così importanti “nelle sede appropriate. Le decisioni non devono essere prese in stanze segrete. Lo stesso discorso vale per esponenti politici del M5S nazionale che, partecipando a questi tavoli senza probabilmente la giusta conoscenza degli argomenti, rischiano di avallare posizioni che non tengono conto del lavoro fatto sul territorio con gli attivisti oltre che legittimare l’esclusione di colleghi che fanno parte della stessa forza politica”.