Una decina di mesi separano Crema ed i cremaschi dalle elezioni amministrative. A settembre, dopo la pausa estiva, per l’attuale Consiglio comunale si aprirà l’ultima sessione. Il quadro futuro è ancora incerto – dal candidato per l’opposizione all’assetto degli schieramenti – ma ad oggi si può tracciare il profilo di 4 anni di legislatura. Lo facciamo con un’intervista al consigliere di maggioranza Sebastiano Guerini, esponente del gruppo Patto civico.
Guerini, quant’è cambiato il Consiglio comunale dal suo insediamento?
“Non molto: gli schieramenti sono rimasti inalterati, l’unico elemento di novità è rappresentato dalla fusione delle liste Buongiorno Crema e Lavoro@Impresa nel gruppo Patto civico. L’obiettivo era dare maggior peso all’espressione del civismo cremasco, che rappresenta circa un terzo degli eletti in Consiglio”.
In 4 anni in Consiglio sono cambiati 7 consiglieri su 23. È un fatto fisiologico?
“Sì, di avvicendamenti ce ne sono stati ma questo non influisce sulla continuità consiliare. Ci vuole del tempo per acquisire la forza necessaria a condizionare le politica: la mia nomina a presidente della commissione Statuto e regolamenti non è arrivata subito. Poi, noi del Patto civico siamo sempre stati per l’assunzione di responsabilità, mai per il baccano”.
Quanto ha influito il Patto civico sulla maggioranza?
“La visibilità è molto scarsa: non abbiamo mai condizionato le scelte politiche né abbiamo fatto pesare la nostra rappresentanza all’interno del progetto elettorale. Tuttavia, coerentemente con gli impegni che abbiamo assunto è capitato che ci smarcassimo da alcune scelte, anche votando contrariamente alla proposta della maggioranza”.
Le aspettative personali sono rimaste quelle di inizio legislatura o sono cambiate?
“Purtroppo mi aspettavo di raggiungere un giudizio positivo – un 7, 7 e mezzo – rispetto al raggiungimento degli obiettivi elettorali. Dico purtroppo perché qualcuno di questi è rimasto sulla carta, complici la mancanza di risorse, qualche défaillance e talvolta i lunghi tempi politici. All’inizio ero più positivo, ora sono disincantato”.
A livello politico, quali battaglie dell’attuale legislatura rivendica con orgoglio?
“Sono soddisfatto d’aver collaborato all’operazione di razionalizzazione delle aziende partecipate, che ci ha permesso di affidare servizi importanti a soggetti competenti e di evitare nuovi indebitamenti. Dopodiché, trovo che chiunque abbia fede in un credo religioso debba aver il diritto di poter pregare il proprio Dio: anche se l’operazione non è andata in porto, sono contento di aver partecipato alla destinazione di un’area di via Milano a servizi religiosi”.
Elezioni comunali nel 2017: quali obiettivi ha per il futuro?
“Sia all’interno del Patto civico sia con la mia famiglia sto riflettendo parecchio sul da farsi. Ogni esperienza che ho fatto, a partire da quella sindacale, mi porta a voler dare continuità all’impegno profuso. Ma non sono ancora certo di cosa farò: non escludo né confermo”.