Ieri sera in consiglio comunale si è discussa la mozione presentata dalla maggioranza sull’estensione delle zone a velocità limitata a 30 Km/h, con l’obiettivo di “migliorare la sicurezza stradale e la qualità dell’aria”. La minoranza ha presentato alcuni emendamenti, in riferimento alla direttiva Mit n. 4620 del 01 febbraio 2024.
Emendamenti respinti
Come spiegato da Giovanni De Grazia, capogruppo FdI Crema, è stato chiesto che venisse coinvolta la Commissione sicurezza per “procedere ad una valutazione tecnica e oggettiva delle aree urbane con maggiore incidentalità e rischio per la mobilità debole, in modo da individuare le zone prioritarie per l’applicazione del limite di velocità a 30 Km/h., nel rispetto delle linee guide ministeriali e della normativa vigente”. Emendamenti ritenuti “concreti e ragionevoli” dai proponenti e “respinti”. Per De Grazia “avviene quasi regolarmente”. L’input arriva “da quella parte della maggioranza legata ancora a logiche di contrapposizione quasi vetero comuniste”.
Serenità
All’esponente di Fratelli d’Italia è parsa “molto imbarazzata la posizione dell’assessore Bordo, in quanto la mozione è apparsa come un ‘cartellino giallo’ sul suo operato, nonostante la rassicurazioni fatte ieri sera dalla sua maggioranza”. Per De Grazia, “senza rispolverare la frase di renziana memoria (“Stai sereno!”), forse l’assessore dovrebbe iniziare a preoccuparsi, visto anche il dinamismo dell’ex consigliere regionale Alloni, secondo molti vero ‘Dominus’ della giunta di sinistra di Crema, che ultimamente partecipa molto attivamente agli incontri organizzati dal sindaco nei quartieri cittadini”. Mutuando un adagio andreottiano, De Grazia ricorda che “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina”. Ecco quindi che “viste le precedenti sostituzioni in giunta e lo spostamento di alcune deleghe molto importanti”, dai banchi dell’opposizione pensano che “forse Bordo dovrebbe iniziare a ripensare al suo ruolo all’interno della amministrazione Bergamaschi”.
Visto dalla maggioranza
Il consiglio comunale di lunedì sera ha avuto un andamento (ed un esito) diametralmente opposto, nei fatti e nella visione della maggioranza. “La nostra intenzione – commenta la consigliera Donatella Tacca, prima firmataria della mozione – era portare all’attenzione di tutto il consiglio una riflessione sui temi della sicurezza stradale, della mobilità sostenibile e dell’impatto ambientale, seguendo l’esempio di città virtuose come Lodi e Bologna. L’ampliamento delle zone 30 km/h ha dimostrato di poter ridurre significativamente gli incidenti stradali e la loro gravità, contribuendo alla tutela dell’ambiente, con effetti positivi sull’inquinamento atmosferico”.
In città meno auto e più bici
La minoranza, secondo la consigliera Tacca, sarebbe andata fuori tema: “ha preferito deviare il confronto con argomenti pretestuosi, evidentemente in difficoltà ad esprimere una posizione chiara sulla questione. Noi volevamo discutere nel merito, loro hanno scelto la polemica con attacchi infondati, falsi, costruiti ad arte, accusandoci di scarso sostegno alla giunta e, in particolare, all’assessore Bordo con il quale in realtà siamo in perfetta sintonia, ne condividiamo gli operati e che per cultura valoriale dell’ambiente ci sentiamo continuamente di appoggiare. Condividiamo la sua linea di una città con meno automobili e più biciclette e pedoni in sicurezza”. Il dibattito, particolarmente acceso, si è protratto per l’intera durata della seduta, dalle 18.30 fino alle 21 circa. “Avevamo anche accolto il suggerimento del consigliere Bergamaschini (Lega) di fare riferimento alla direttiva 4620 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – sottolinea Tacca – ma, nonostante ciò, la mozione è stata respinta, evidentemente lo stesso Bergamaschini è in disaccordo con il proprio ministro di riferimento (Salvini), autore della direttiva stessa”. Insomma, in maggioranza si dicono “profondamente delusi dall’atteggiamento della minoranza che fa perdere tempo, non tanto a noi consiglieri di maggioranza, ma ai cittadini perché quel tempo speso a fare accuse, poteva essere invece meglio speso per costruire proposte di merito utili alla cittadinanza. Torniamo a casa, ancora una volta, consapevoli che le accuse di mancata collaborazione da parte della minoranza sono pretestuose”.
Forza Italia: la sconfessione dell’assessore
Sempre sulla seduta di lunedì è da registrare il punto di vista di Laura Zanibelli. Per la capogruppo di Forza Italia, “ancora una volta, come già avvenuto in passato, la maggioranza sconfessa un suo assessore, questa volta quello all’ambiente, Bordo. Forse non tutti ricordano, almeno i consiglieri di maggioranza, che all’inizio dell’anno il consigliere Nicardi, uscito dalla maggioranza, aveva sollecitato l’amministrazione ad attuare interventi per la mobilità in particolare con la riduzione della velocità veicolare a 30 km orari”. Come ricorda l’esponente d’opposizione, “la risposta dell’assessore non era mancata, ovviamente nella direzione della solita autoreferenzialità, adducendo il proprio piano sin dal '22, senza apertura alle proposte. Ed ora proprio dal PD arriva in consiglio una mozione per aumentare le aree a velocità ridotta a 30 km orari”. Secondo Zanibelli il motivo è semplice: “è evidente che non hanno trovato nell’assessorato le risposte attese e che non han trovato proprio nel loro piano '22 le azioni che la maggioranza chiede”. Il giudizio si allarga all’azione della giunta: “è evidente la mancanza di coesione, al di là delle parole e dei comunicati, la mozione è un fatto da vedere. A prescindere dal fatto che come minoranze abbiamo ritenuto di emendarla per riportarla nell’alveo delle direttiva ministeriale di riferimento, che non può essere elusa dalle proposte di nessuno”.
Bordo e gli strumenti di indirizzo
Chiudiamo col diretto interessato. L’assessore alla mobilità, Franco Bordo, si è rivolto ai consiglieri di minoranza. “Devo deludervi: condivido in pieno gli obiettivi della mozione. Il sottoscritto e tutta la giunta ne hanno appoggiato i contenuti. Ci fa piacere che anche i consiglieri di maggioranza utilizzino gli strumenti di indirizzo, con l’obiettivo di rafforzare la nostra attività esecutiva, nell’interesse del bene comune”. Non solo: “Ai consiglieri di minoranza che criticano il fatto che la maggioranza presenti mozioni di indirizzo dico di studiare un poco, di come funziona un’assemblea democratica, di quelle che sono le prerogative degli eletti”. Per Bordo “i consiglieri di maggioranza hanno utilizzato uno strumento che spesso utilizzano i consiglieri di maggioranza della Lombardia o i parlamentari di maggioranza che sostengono esecutivi di centrodestra. Non è uno scandalo, fa parte del sistema democratico. Fa specie che le minoranze locali non lo sappiano, o facciano finta di non saperlo”.