01-06-2022 ore 20:02 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Consorzio.it, sottoscritto l'accordo con 'gli otto'. Sindaci unanimi: ‘Ha vinto il territorio’

A Quentin Tarantino la trama e l'ambientazione sarebbero senza alcun dubbio piaciuti. E il titolo, tra l'altro, l'aveva già pronto: "The hateful eight". La sceneggiatura, dopo una lunga serie di colpi di scena, di scontri e duelli rusticani, ha raggiunto livelli così intricati da non far sperare in una positiva soluzione nemmeno Tonino Guerra, poeta sublime "dell'ottimismo, sale della vita". Di acredine, tra le parti, nel tempo, se n'è vista molta. Le rispettive convinzioni hanno raggiunto latitudini siderali: nel febbraio del 2020, al termine di un confronto pubblico, titolammo: c'est l’argent qui fait la guerre. Oggi, dopo settimane di incontri, di trattative più o meno taciute, si è arrivati alla lieta novella. Location perfetta, per altro: sala dei ricevimenti, dove si celebrano i matrimoni civili. Incontro ricco di sorrisi, farcito di convinzioni, di proclami: “Vince l’unità territoriale. La nuova Consorzio.it è un patrimonio per tutti i comuni e potrà allargare la propria influenza grazie alla qualità del proprio lavoro. Con un territorio coeso, una visione comune, siamo pronti ad affrontare nuove sfide”. Quali? “Essenzialmente la transizione digitale e ambientale, collocando la società dei comuni nella posizione che le consenta di intercettare più risorse possibile del Pnrr”.

 

L’accordo coi recessori

Questa in estrema sintesi l’esito della conferenza stampa tenuta oggi pomeriggio nella sala Ricevimenti del comune, che segue la riunione tenuta ieri (il 31 maggio 2022) dal Comitato di Consorzio.it. Ieri è stato trovato un accordo coi comuni di Soncino, Casale Cremasco Vidolasco, Casaletto di Sopra, Palazzo Pignano, Romanengo, Salvirola, Ricengo e Trescore Cremasco; i famosi "otto dissidenti", avevano esercitato il diritto di recesso dalla società territoriale Scrp. A “stragrande maggioranza”, i comuni soci hanno deciso quanto segue: “Scrp ritira il ricorso contro la decisione del lodo arbitrale favorevole al recesso degli otto comuni”, che a loro volta “rinunciano agli interessi di mora”. Agli otto comuni verranno “pagate le quote spettanti (circa 3,5 milioni di euro), in concomitanza col pagamento del dividendo spettante a tutti gli altri soci (circa 4,5 milioni), a conclusione della liquidazione e chiusura di Scrp, che porterà all’ulteriore risparmio dei suoi costi di funzionamento”. 

 

Aumento di capitale

Il Comitato ha inoltre dato mandato al consiglio di amministrazione di Consorzio.it di deliberare un aumento di capitale pari al 3 per cento, riservato ad altri comuni limitrofi (bergamaschi, lodigiani, milanesi, cremonesi), che in questa fase hanno richiesto la possibilità di usufruire dei servizi offerti dalla società, che avrà modo di rafforzarsi ulteriormente estendendo il suo perimetro di azione. Ogni comune potrà sottoscrivere solo una quota massima pari allo 0,05%, salvaguardando così totalmente l’impronta territoriale cremasca della società”.

 

Società molto sana”

Il presidente dell’area omogenea cremasca, Aldo Casorati, è apparso quasi commosso e il suo intervento è stato in un paio di occasioni accompagnato dagli applausi: “ho vissuto e anche sofferto personalmente questa vicenda. Sono veramente orgoglioso e felice di aver consegnato al nuovo Cda una società economicamente molto sana, con un patrimonio ed una liquidità veramente solidi in un periodo storico molto particolare”. Il sindaco di Casale Cremasco, Antonio Grassi, ha parlato a nome del fronte dei recessori. Ha voluto sgomberare il campo, spiegando che in sostanza abbia “vinto il territorio” (applausi). Non solo: “il nostro rientro è frutto di un percorso difficile”, che ha raggiunto la meta “grazie al lavoro di Bruno Garatti” e del “dottor Alesio, fondamentale nella risoluzione della parte burocratica e giuridica”. L’accordo, ha aggiunto, “è frutto di un progetto”, un piano industriale, convincente, “a dimostrazione che il territorio è una risorsa. Dimostriamo ancora, come in passato, che se siamo compatti abbiamo un peso, anche politicamente”.

 

Un atto di responsabilità”

Decisamente soddisfatta la sindaca Stefania Bonaldi: “soprattutto perché accade oggi. Se fosse successo tra 15 giorni non ci sarei più stata e sinceramente è un appuntamento che non mi volevo perdere”. In questo lungo e tortuoso percorso di riavvicinamento, le parti “a un certo punto si sono incontrate. L’unità del territorio è fondamentale; stanno arrivando risorse importanti, abbiamo il dovere di farci trovare pronti, noi sindaci, di competere con tutte le armi a nostra disposizione con altri territori” nello sviluppo tecnologico e nella fornitura dei servizi ai cittadini. Per Stefania Bonaldi, questo accordo “è stato un atto di responsabilità politica. A far filosofia siam capaci tutti, ma poi serve chi prende la macchina e va ad incontrare uno a uno gli altri sindaci. Bruno Garatti ha svolto un lavoro paziente e certosino. Come direbbe Grassi: Viva la repubblica del tortello”.

 

I comuni protagonisti

Per Sgroi, sindaco di Rivolta d’Adda, “è importante che anche le nuove leve, storicamente non molto legate, siano protagonisti del territorio”. Sintetizzando, che anche i comuni “con pochissime quote”, mettano in campo “una grande volontà di unità”. Per il sindaco di Offanengo, Gianni Rossoni, “è una bella giornata”; molto importante “sapere dove si vuol collocare il territorio cremasco nell’alveo della provincia di Cremona e della regione Lombardia”. Lavoro apprezzato anche da Bonaventi, sindaco di Pandino: “ero tra i più dubbiosi, vanno fatti i complimenti al pandinese Garatti, che ha ottenuto un pienissimo mandato”. Il futuro? “Ritengo che siamo sulla strada buona”. Certo, ça va sans dire, Tarantino permettendo.

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