01-06-2018 ore 16:54 | Politica - Crema
di Marilisa Cattaneo

Crema. Il caporalato, la politica e il business: 'sfruttamento lavorativo oltre la nostra porta'

Da nord a sud del Paese, in agricoltura, nell'edilizia e nel volantinaggio, "il caporalato è ovunque e deve interessare chiunque". Questo il messaggio lanciato ieri sera da Marco Omizzolo, sociologo e giornalista in sala dei Ricevimenti a Crema. "Agricoltura e legalità - ha introdotto la moderatrice e psicologa Marta Andreola - sono due temi molto importanti per il nostro territorio. La realtà è ben più forte di quello che raccontano i media e non possiamo abbassare la guardia, dobbiamo essere cittadini più consapevoli". Omizzolo, da anni in prima linea a fianco dei braccianti e forte di un'esperienza come infiltrato nelle serre di Latina, oggi vive sotto protezione per le minacce subite.

 

La politica, la rete e il business

"Lo sfruttamento è considerato violazione sistemica dei dirittti umani. I soldi non finiscono solo nelle tasche dei criminali ma anche in quelle di politici e amministratori che ci costruiscono carriere di succcesso. A coprire questo giro di malaffare - ha aaggiunto il sociologo - è una fitta rete di professionisti: commercialisti, avvocati e notai che falsificano documenti per far quadrare i conti". All'interno di questo circuito "anche alcuni dei più grandi marchi alimentari nazionali. Grazie alla legge 199 del 2016 siamo riusciti ad attivare un processo rivoluzionario; informiamo i braccianti dei loro diritti e delle regole dei contratti di lavoro". Tassello fondamentale della battaglia contro lo sfruttamento è stato lo sciopero di 4000 persone davanti alla prefettura di Roma: "è stato dato un segnale forte ai caporali e alla malavita. Un sistema articolato che fa leva sull'emarginazione linguistica ed economica e sfrutta la parte più debole della popolazione, facendo lavorare 14 ore al giorno per un terzo della paga". Dati alla mano sono 450 mila le persone sfruttate in agricoltura, 80% dei quali sono migranti. Sono coinvolti almeno 16 clan mafiosi per un giro di affari di 13 miliardi di euro. Per Omizzolo "giustizia e libertà non devono essere solo belle parole. Chi denuncia non deve attendere anni per i processi. La coscienza e la consapevolezza sono un patrimonio  straordinario. Il paese deve e vuole cambiare pelle"

 

Problema territoriale

Come spiegato dal segretario generale Flai-Cgil Lombardia Claudio Superchi "anche se il caporalato è ovunque nella filiera agroalimentare si sta allungando l'ombra della criminalità. È fondamentale ricostruire una coscienza civica perchè lo sfruttamento lavorativo è un problema di tutti. Quando guardiamo i prodotti sulla nostra tavola chiediamoci da dove provengono e cosa possiamo fare per fermare questa catena". Nicolò Bassi del Presidio libera del cremasco ha portato il dibattito a livello territoriale. "Questi problemi non sono solo a centinaia di chilometri di distanza ma oltre la nostra porta di casa. Il caporalato è vicino a noi, basti ricordare l'incidente di Trigolo dove alcuni ragazzi stranieri sono stati chiusi in un furgone e portati a svuotare cassoni di abiti usati nel cremasco. Uno di loro è morto e dobbiamo fare in modo che questo non capiti più. È fondamentale lavorare insieme per i diritti dei più fragili". La serata si è conclusa con alcuni interventi del pubblico. La tematica non è certo stata esaurita. Nei prossimi mesi si tornerà a discuterne.

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