01-04-2021 ore 17:24 | Politica - Casale Cremasco
di Ilaria Bosi

Masterplan 3C, 'i piccoli comuni penalizzati dalla Provincia. Pagano le quote più alte'

“Non è questo il modo di procedere se si vuole collaborare per costruire”. Il sindaco di Casale Cremasco Vidolasco, Antonio Grassi, boccia la proposta pervenuta in questi giorni della Provincia di costituire un'associazione temporanea di scopo e mandato collettivo speciale di rappresentanza con il compito di implementare la realizzazione del Masterplan 3C. “Sono uno dei sostenitori più convinti del Masterplan, che reputo un supporto fondamentale per il territorio. L’ho definito la Baedeker per orientarsi nelle scelte progettuali migliori per il futuro della nostra provincia, ma non aderirò alla proposta della provincia”.

 

Richieste 'frettolose'

“Credo di avere buone motivazioni per farlo. La proposta è stata inviata in comune alle 12.32 di venerdì 26 marzo. Nella lettera di accompagnamento viene precisato che l’adesione deve pervenire alla Provincia entro venerdì 2 aprile. Una settimana per decidere. Perché all’improvviso si tira fuori il Masterplan e si ha tanta fretta? È stato presentato nel maggio 2019. A dicembre dello scorso anno il presidente della provincia, in accordo con la cabina di regia del tavolo della competitività ha presentato agli stakeholders locali la proposta di costituzione di una associazione temporanea di scopo. Poi il silenzio. Venerdì scorso arriva ai comuni la richiesta di adesione a tale proposta”.

 

Quota associativa

Peraltro, “vi è un altro motivo sul quale non transigo. L’adesione comporta una quota associativa di 1000 euro per i comuni al di sotto dei 5 mila abitanti. Di 2000 per quelli compresi tra i 5 mila e 10 mila abitanti. Di 3000 euro per i comuni superiori ai 10 mila abitanti. Per il mio comune, che conta 1.880 abitanti, il costo pro capite è pari 0,53 euro. Per Crema che ne conta 34.600 il costo pro capite è pari 0,086 euro. Per Cremona con 71.400 si scende a 0,042 euro. Il mio comune paga 6 volte di più di Crema e 12 volte in più di Cremona. Perché? Se qualcuno fornisce una risposta plausibile al mio interrogativo, aderisco alla società”.

 

Piccoli comuni penalizzati

Per Grassi la quota associativa è sostenibile: “ma non riesco a capire per quale motivo i piccoli comuni debbano essere penalizzati. Senza contare che è previsto un comitato di gestione composto da un minimo di 5 membri e un massimo di 9 dove di diritto ci sono, giustamente, i rappresentati dei comuni di Cremona, Crema, Casalmaggiore, della provincia di Cremona e della Camera di commercio. Non occorre essere dei profeti per prevedere che a completare il comitato saranno i restanti centri maggiori della provincia. In compenso i piccoli comuni, pagano le quote più alte pro capite. Non è la prima volta che succede, ma non voglio rivangare il passato. Comunque se qualcuno volesse verificare sono disponibile a documentare i casi analoghi. Ho un archivio stampa abbastanza completo in materia. Ci sarebbe anche un altro dettaglio da sottolineare. Ma lasciamo stare. I piccoli comuni non sono dei gregari che portano la borraccia al caposquadra. Ritengo e rivendico pari dignità e pari oneri”.

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