01-02-2021 ore 20:04 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Finalpia, dalla spiaggia fino ai ‘bisogni di tipo sociale e socio assistenziale' dei cremaschi

Dalla spiaggia di Finalpia al canone unico patrimoniale, fino alla presentazione del bilancio di previsione, l’ordine del giorno del consiglio comunale odierno, ancora in videoconferenza, ha impegnato per ore i consiglieri cremaschi. In apertura di seduta s’è discusso di quale sia, o meglio, possa essere “il futuro per la spiaggia dell’ex colonia climatica di Finalpia”. Un tema annoso e delicato, trattato più sui ‘media’ che in Aula degli ostaggi.

 

La preoccupazione

Rispondendo all’interrogazione di Forza Italia, il sindaco Stefania Bonaldi ha fornito alcuni elementi interessanti (integrale in allegato). Spiegando di “condividere la preoccupazione per il futuro della Fondazione, stante una situazione di bilancio complicata che patisce intanto una situazione creditoria nei confronti di Comfort Hotel, presidiata con supporto legale ma di difficile risoluzione e come contraltare una esposizione debitoria verso l’erario e verso alcuni fornitori che non può lasciare tranquilli né gli amministratori né il Comune di Crema”. Elementi che fanno ritenere al sindaco “secondaria la preoccupazione per la spiaggia”, mentre la tesi di Forza Italia (e non solo), è che la spiaggia sia il fiore all’occhiello dell’intero complesso, rendendo l’albergo a cinque stelle ancor più appetibile (ed economicamente importante) proprio perché dotato di una spiaggia privata con accesso in sicurezza.

 

Netta contrarietà alla fusione con Fbc

Il sindaco s’è detta “contraria alla fusione dell’Opera pia con la Fondazione Benefattori Cremaschi” anche se vede di buon grado, anzi possibile “una futura partnership”, purché avvenga “dopo l’alienazione” dell’ex colonia e l’investimento del ricavato nella realizzazione di “una nuova struttura socio sanitaria a Crema”. Facciamo un passo indietro. Alla fusione, ritenuta inadeguata “perché l’operazione andrebbe a creare difficoltà e problematiche alla Fbc, la quale ha certamente una situazione patrimoniale solida, ma un quadro finanziario che evidenzia un chiaro indebitamento, con impegni per il rimborso di debiti assunti per le strutture di cui dispone, ed un conto economico che consente la gestione dell’attività corrente dell’Ente, ma risulterebbe marcatamente insufficiente a tenere in efficienza la struttura di Finalpia e ad assolvere alle numerose incombenze necessarie per la stessa, sia sul piano debitorio che su quello manutentivo gestionale”.

 

Occasione unica e particolarmente propizia”

Veniamo quindi al presente e al prossimo futuro. “Domani (martedì 2 febbraio) partiranno gli inviti per un percorso di ascolto dei portatori di interessi e di analisi partecipata per confrontarci sui principali bisogni di tipo sociale e socio assistenziale del nostro territorio”. Come ribadito da Stefania Bonaldi “non c’è un’idea precostituita, intendiamo accompagnare la Fondazione a un percorso partecipato, suddiviso in quattro appuntamenti: anziani, minori, disabilità ed emarginazioni sociali”. Incontri in programma ogni mercoledì, dal 10 febbraio, dalle 16.30 in poi. Il tutto “proprio perché non c’è al momento una idea o una finalità precostituita e l’occasione ci pare unica e particolarmente propizia per definire nuovi indirizzi di programmazione”.

 

I timori di Forza Italia

In fase di replica, Antonio Agazzi ha esordito con sicurezza: “non c’è soddisfazione” nella risposta del sindaco. “La questione della spiaggia non è secondaria. La perplessità sta nella scelta così netta sull’alienazione di un patrimonio affettivamente ed economicamente importante per il territorio cremasco, non solo per il comune di Crema”. Forza Italia ribadisce che “vista la questione giudiziaria che riguarda i gestori della struttura”, le infiltrazioni della criminalità e i tempi piuttosto cupi, “temiamo che questa fretta porti ad una svendita”. Ribadendo i temi sollevati anche dalla Comunità socialista (in allegato), è tornato a chiedere che venga effettuata “una perizia” sull’immobile. In chiusura Agazzi ha invece apprezzato “la volontà di affrontare un percorso di ascolto su vasta scala in merito ai bisogni territoriali”.

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