31-03-2020 ore 19:40 | Economia - Aziende
di Claudia Cerioli

Covid19. Lumson: 'sicurezza dei lavoratori, riorganizzazione e sostegno territoriale'

“Stiamo vivendo giorni difficili sia dal punto di vista umano, sia dal punto di vista lavorativo. Di fronte ad una situazione così seria ed inaspettata, ad un nemico potente ma invisibile come quello contro il quale stiamo combattendo, dobbiamo fare appello a tutto il nostro senso di responsabilità ed essere consapevoli di chi siamo, del nostro Dna e della nostra storia. Ci saranno giorni difficili, ma sono sicuro ma con il contributo di tutti voi riusciremo a superarli”. Così scriveva il presidente di Lumson, Matteo Moretti, in un’accorata lettera ai suoi collaboratori qualche giorno fa.

 

Copertura assicurativa straordinaria

L’azienda ha incrementato le misure di sicurezza attivando per i lavoratori una copertura assicurativa straordinaria e predisponendo l’arrivo di 40.000 nuove mascherine ad alta protezione. In precedenza aveva adottato tutte le misure possibili per contrastare la diffusione del virus: adozione dei Dpi, sanificazione degli ambienti, controllo della temperatura, rimodulazione delle turnazioni e dei reparti non essenziali per garantire il mantenimento delle distanze di sicurezza, ricorso allo smart working, videoconferenze. A collaboratori e dipendenti era stato consegnato un decalogo sui comportamenti da adottare sulla base di quanto indicato dal Ministero della Salute. Pur non essendosi manifestato alcun caso di contagio, la sede di Ticengo, in prossimità del Bresciano, particolarmente colpito dal virus, è stata chiusa in via precauzionale. La sicurezza prima di tutto. Tutto ciò senza dimenticare gesti concreti di solidarietà verso la comunità e il territorio. Senza clamore, ma con fermezza, Lumson ha donato all’Ospedale Maggiore di Crema 2.000 tute complete e ha fornito mascherine e camici alla protezione civile. Alle aziende produttrici di gel igienizzanti ha fornito packaging rispondenti alle normative vigenti e alle indicazioni dell’Oms per produrre e distribuire gel sanificanti a medici, infermieri e operatori sanitari.

 

Produzione di flaconi per gel sanificanti

“Il Decreto del 22 marzo ha posto il fermo alla produzione tradizionale e dal 25 marzo sono operative solo le linee produttive dedicate ai flaconi per i gel sanificanti. Abbiamo riconvertito alcune produzioni per cercare di soddisfare la crescente domanda di questo tipo di flaconi. Continuare a produrre è stata una scelta dettata dalla volontà di dare il nostro contributo, per quanto possibile, a coloro che ogni giorno mettono a rischio la propria vita per combattere questa emergenza (medici, infermieri, forze di polizia…) e un modo per salvaguardare centinaia di posti di lavoro. Il ruolo di un’impresa, infatti, è anche quello di attuare iniziative a sostegno del territorio in cui opera. Io ho scelto di non fermarmi e sono grato a coloro che hanno creduto in questa scelta”.

 

Ipotesi sul futuro

E sul futuro, Moretti dice: “Si tratta di un’incognita. Nessuno sa cosa succederà dopo che questo tsunami sarà passato e come cambieranno i consumi. Una cosa però è certa: questa crisi (mondiale, non lombarda) porterà a dei cambiamenti sia nei comportamenti di prevenzione che nelle tipologie di scelta dei prodotti e alcune di queste precauzioni diventeranno per il futuro uno standard da protocollare. Molte aziende si stanno già attivando in questo senso e stanno disegnando gli scenari post-covid19. Ci aspettano giorni difficili, dobbiamo essere pronti. Il Decreto Cura Italia ha certamente al suo interno degli aspetti positivi ma non è sufficiente per risolvere gran parte dei problemi che stanno vivendo le nostre imprese”.

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