30-04-2022 ore 12:38 | Economia - Mercati
di Ilaria Bosi

Fit-for-55. Motore a combustione: l’elettrico non è l’unica via alla decarbonizzazione

“Con il voto e la richiesta di modificare il pacchetto Fit-for-55, dal Parlamento Ue arriva un sussulto di realismo, un segnale importantissimo a tutela di imprese e posti di lavoro della filiera automotive: sì ad una transizione verde ambiziosa, ma l’elettrico non è l’unica via alla decarbonizzazione”. La Commissione Trasporti (Tran) si è infatti pronunciata per il mix tecnologico e contro l’abolizione totale del motore a combustione interna dal 2035, seguendo la linea del Ppe e di Fi, sgretolando di fatto l’approccio rigido e monolitico votato completamente all’elettrico”. È quanto dichiara l’eurodeputato di Forza Italia Massimiliano Salini, relatore Ppe del regolamento sugli standard di CO2 per auto nuove e veicoli leggeri, approvato in Commissione Tran con 27 voti favorevoli, 14 contrari e 7 astenuti.

 

Carburanti alternativi

“Il testo del parere approvato - spiega l’europarlamentare - prevede che dal 2035 i veicoli di nuova immatricolazione riducano le emissioni del 90%, e non del 100% come proposto inizialmente dalla Commissione Ue. Si lascia dunque spazio al motore a combustione con carburanti alternativi e si afferma il principio di neutralità tecnologica. In questo modo si salvano dal tracollo le filiere dell’industria automobilistica e componentistica, che solo in Italia contano decine di migliaia di posti di lavoro, valgono decine di miliardi di fatturato e verrebbero messe in ginocchio da un passaggio non graduale all’elettrico, con in più la drammatica conseguenza di consegnare nel breve termine l’automotive ad una dipendenza quasi totale dalle batterie cinesi, ad oggi l’80% delle forniture mondiali. Lasciare spazio ai motori a combustione interna dotati di tecnologia green significa invece scommettere sulla capacità delle nostre imprese di innovare, puntando sui combustibili rinnovabili e alternativi”.

 

Metodologia di calcolo

“Oltre ad introdurre deroghe per i piccoli produttori e un sistema di crediti e incentivi ai combustibili alternativi con cui decarbonizzare il parco auto circolante - sottolinea Salini - la maggioranza dei deputati, con il voto in Commissione trasporti, chiede di cambiare gradualmente anche la metodologia di calcolo delle emissioni. Occorre cioè passare dal conteggio tail-pipe che quantifica e identifica le emissioni con i gas di scarico dei veicoli, all’approccio life-cycle, modalità più aderente alla realtà che valuta la Co2 dell’intero ciclo produttivo del veicolo”.

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