29-11-2018 ore 18:53 | Economia - Sindacati
di Andrea Galvani

Asst Crema. Mensa interna e diritto al pasto, vertenza chiusa dopo 8 mesi. Critica la Usb

Sul diritto al pasto presso l’Ospedale Maggiore di Crema l’unica agitazione che s’è vista negli ultimi otto mesi – tanto è durata la vertenza, di fatto conclusa in queste ore - è stata quella delle bandiere, ormai sbiadite, ma che talvolta il vento s’è divertito a far garrire. Notizia odierna è la presa di posizione, con tanto di volantino (in allegato) distribuito dall’Usb: “non c’è unitarietà nel portare avanti le iniziative di lotta”. I 3 delegati su 21 contestano alla maggioranza delle Rsu “di non aver dato vita ad iniziative ma solo uno stato formale” di contestazione.


Gallera sui piani dell’azienda

“La realtà – rincara la dose Piergiuseppe Bettenzoli - è che non c’è stata alcuna agitazione. Questo ha reso vano l’obiettivo di raggiungere il rispetto del diritto al pasto per tutti. Sarebbe stato meglio ottenere la mesa, ma come confermato dall’assessore Gallera in risposta all’interrogazione del MoVimento 5 stelle, “una mensa interna non è nei progetti futuri dell’azienda: non vi sono gli spazi, né i fondi, né l’autorizzazione dalla Regione Lombardia”. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la consultazione del 22 e 23 novembre.


La consultazione dei dipendenti

I dati sono impietosi: “Alla raccolta firme – spiega Roberto Ripamonti di Usb-Pi - hanno aderito 397 dipendenti, poco meno del 30% del personale, 388 dei quali hanno chiesto la revoca dell’agitazione”. Detto fatto. Alle Rsu non è rimasto che informare la Prefettura di Cremona della chiusura della vertenza. “L’obiettivo del diritto al pasto per tutti non è ancora stato garantito”, ricordano gli esponenti dell’Unione sindacale di base. Per ora "si conclude una fase inconcludente”. Sopito il caldo autunno e in attesa del tepore della primavera, alle povere bandiere delle varie sigle sindacali, verrà almeno risparmiato il rigore dell’inverno. Trattandosi di un’azienda ospedaliera...

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