28-11-2021 ore 14:34 | Economia - Aziende
di Claudia Cerioli

Lombardia. Eni può continuare ad estrarre idrocarburi tra le province di Lodi e Cremona

La giunta di Regione Lombardia su proposta dell'assessore all’ambiente e clima, Raffaele Cattaneo, ha dato il via libera al ministero della transizione ecologica -per la proroga quinquennale (fino al primo gennaio 2027) della concessione Eni spa per la coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi denominata 'Caviaga', in provincia di Lodi. La decisione sarà ora trasmessa al Mite, al quale compete il rilascio dell'autorizzazione, oltre che ai Comuni e alle Province interessate. La richiesta presentata da Eni spa è motivata dalla necessità di completare lo sfruttamento minerario del giacimento, che sorge tra le province di Lodi e Cremona, a circa 40 Km a sud-est di Milano.

 

Niente scavi ulteriori

"Si tratta di un'istanza di proroga di attività in corso - dice Raffaele Cattaneo - che non prevede ulteriori lavori di ricerca, ma mantiene l'utilizzo degli impianti e dei pozzi in esercizio. A conferma dell'attenzione di Regione Lombardia per i territori e i comuni coinvolti. La proroga prevede la prosecuzione della produzione nei pozzi esistenti e delle attività di monitoraggio e manutenzione. Per garantire il pieno recupero delle riserve tecniche del campo. Oltre ad ottimizzare i pozzi e gli impianti. L'istanza è il risultato di un lavoro di concertazione con i Comuni di Cavenago d'Adda, Mairago e Turano Lodigiano sui cui territori sono ubicati i pozzi produttivi della concessione 'Caviaga'. Un dialogo che ha permesso d'individuare interventi per il territorio e a sostegno dei cittadini".

 

Chiusura pozzi non produttivi

L'Eni dovrà ora presentare alla sezione dell’ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le geo-risorse (Unmig) di Bologna, del ministero della transizione ecologica, il programma di chiusura mineraria di ogni pozzo non più produttivo, entro un anno dalla sua messa fuori produzione. Senza attendere la futura scadenza della concessione. Naturalmente nel caso in cui il giacimento dovesse esaurirsi prima del termine del periodo della proroga stabilita. Per i pozzi non più produttivi, all'atto del rilascio del decreto ministeriale di proroga, esclusi quelli di sfiato, dovrà essere presentato entro sei mesi, alla stessa sezione Unmig per la relativa approvazione, il crono programma di chiusura e ripristino ambientale.

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