28-02-2018 ore 20:51 | Economia - Aziende
di Lidia Gallanti

Asst Crema al bivio. Con la mensa il nuovo regolamento, dipendenti verso l'agitazione

Diritto al pasto garantito, maggiore flessibilità e soluzioni adeguate a turni ed esigenze di 950 persone al servizio dell'Asst cremasco. Questo in sintesi il contenuto del decreto ministeriale 122 approvato oggi all’unanimità da una settantina di lavoratori riuniti in sala Polenghi. Secondo loro "l'unica soluzione accettabile". In assemblea il referente dell'azienda Ferdinando Casareale, Luigi Degani per Usb, Roberto Dusi per Cisl, Sabrina Negri per Cgil e Rosario Miccichè per Uil-Felda.

 

La conciliazione e l’alternativa

La consultazione è frutto della vertenza in corso con la direzione dell’azienda ospedaliera e segue la conciliazione obbligatoria in Prefettura dello scorso 11 febbraio. La realizzazione di una mensa interna all’ospedale potrebbe risolvere il braccio di ferro tra Asst e sindacati dei dipendenti (qui il dettaglio). Per i referenti sindacali "non può essere in alternativa all'applicazione del decreto, semmai in aggiunta”. Il prossimo passo sarà il ritiro dello stato di agitazione. A patto che, in attesa della costruzione della mensa - “per la quale serviranno anni” - venga applicato il decreto. In caso di risposta negativa da parte dell'azienda, i sindacati promettono “scioperi e presidi che coinvolgeranno tutto il personale”.


No alla revisione parziale

“Ovviamente non ci sarà mai modo di usufruire al cento per cento del decreto, così come della mensa. Questa soluzione garantisce però il diritto al pasto per il maggior numero di lavoratori”. Bocciata l’ipotesi della mediazione ovvero la revisione dell'attuale contratto perché “avrebbe efficacia parziale dal momento che l'azienda ha confermato di non voler ridiscutere la flessibilità dell'orario di timbratura né la possibilità di pasti da asporto”.

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