27-06-2019 ore 10:52 | associazione libera artigiani
di Giovanni Colombi

Patronato della Libera artigiani di Crema. Assistenza su misura a 360 gradi

Sono 17 anni che Silvia Corrado si occupa del servizio Patronato Acai - Enas della Libera associazione artigiani di Crema, in via Di Vittorio 36. Scherzando, dice che le persone che assiste nelle loro pratiche l’hanno vista crescere; sta di fatto che il rapporto di fiducia che ha saputo consolidare nel tempo è il segreto principale di uno dei fiori all’occhiello tra i servizi offerti dall’associazione di categoria cremasca. “I nostri associati e tutti coloro che si rivolgono al nostro sportello – spiega Corrado - sanno, o imparano presto, che siamo noi a occuparci di tutto, aggiornandoli in merito alle novità che possono essere di loro interesse e avvisandoli tempestivamente quando sta per sopraggiungere una scadenza. Questo fa sì che possano stare tranquilli, non dovendo affrontare in prima persona le difficoltà che possono nascere da variazioni di normative o da nuove tipologie di adempimenti”.

Gli assegni per i nuclei familiari
A questo proposito, è proprio del 2019 una novità che sta generando un po’ di confusione: si tratta degli assegni per i nuclei familiari, una pratica che, se fino all’anno scorso richiedeva la semplice compilazione di un modulo cartaceo da parte del dipendente interessato, che poi bastava la consegnasse all’ufficio Paghe della ditta in cui è impiegato, dal nuovo anno deve invece essere adempiuta per via telematica, sul portale dell’Inps, a cui spetta poi determinare l’importo che il datore di lavoro deve erogare, in base al tipo di nucleo familiare e al reddito indicato dal dipendente. “È un disagio per chi era abituato a vedersi risolto il problema direttamente in azienda - continua Silvia Corrado, che infatti sta gestendo un incremento di domande di questa natura - e, tuttavia, come dicevo, siamo qui apposta per evitare qualsiasi complicazione. Basta che il dipendente si rivolga a noi e, per di più, se già ci occupiamo anche della sua dichiarazione dei redditi, non è nemmeno necessario che porti con sé il 730 o il Cu. Volendo, è anche possibile fare da soli, ma la procedura richiede più tempo”.

Quota 100
Un altro degli equivoci per cui il supporto del Patronato della Libera Artigiani si è rivelato molto utile è quello relativo alla recente riforma del sistema previdenziale, la cosiddetta Quota 100. “All’inizio, sembrava che si potesse andare in pensione con 60 anni di età e 40 di contributi ma non è così. Occorre aver compiuto 62 anni di età e aver maturato 38 anni di contribuzione. Inoltre, ci sono dei requisiti piuttosto rigidi. Per esempio - e questo riguarda gli autonomi – chi opta per Quota 100 deve sapere che poi non potrà più continuare a lavorare, a differenza di quanto avviene ora, col meccanismo del “supplemento”. Questo è il motivo per cui diverse persone, venute da noi con l’idea di cogliere l’opportunità offerta dalla nuova legge, sono poi tornate sui loro passi”. Un discorso analogo riguarda l’Opzione donna, che ha come requisito 35 anni di contributi versati e 58 anni di età, se la donna in questione è dipendente, oppure 59, se autonoma. Anche in questo caso ci sono degli inconvenienti, in quanto l’importo dovuto è calcolato interamente con il metodo contributivo, per cui la scelta, a ben guardare, si rivela penalizzante. “Sì, ci sono molti dettagli contenuti in ogni provvedimento e il nostro compito, alla Libera Artigiani, è proprio questo: assistere chi si rivolge a noi, facendogli risparmiare tempo e garantendogli serenità”.

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