Da oggi, il biscotto mostaccino è il primo prodotto ad essere iscritto nel registro di denominazione d’origine comunale di Crema. Ad annunciarlo è stata la commissione De.Co, composta da Franco Bordo, Annalisa Andreini, Antonio Bonetti, Filiberto Gualtiero Fayer, Attilio Maccoppi e Franco Cazzamali. L’iniziativa si inserisce in un percorso di valorizzazione delle eccellenze locali, con l’obiettivo di tutelare le peculiarità dei prodotti tipici e di sostenere l’attività delle imprese artigiane e commerciali del territorio. Il biscotto è stato iscritto nel registro della De.Co, dopo che la giunta, lo scorso 16 giugno, ha approvato la scheda definitiva del mostaccino. D’ora in poi, tutti i produttori, commercianti e ristoratori del territorio cremasco che vorranno fregiarsi del marchio De.Co potranno farne richiesta seguendo le indicazioni contenute nell’apposito regolamento.
Riconoscere le eccellenze territoriali
“Con la De.Co del biscotto mostaccino, il comune di Crema intende valorizzare una delle espressioni più autentiche della nostra tradizione gastronomica”, ha spiegato l’assessore Bordo: “il mostaccino rappresenta un patrimonio storico e culturale che vogliamo difendere e sostenere, riconoscendo al contempo il lavoro dei nostri artigiani e pasticceri, che con professionalità e passione mantengono viva questa antica ricetta”. La missione di valorizzazione delle eccellenze cremasche continua, infatti, la commissione è impegnata nella definizione della De.Co per il salame nobile cremasco, con l’obiettivo di ultimarla per settembre. Seguirà poi una terza denominazione con il tortello cremasco.
Il biscotto mostaccino
La scheda identificativa del biscotto mostaccino è stata redatta dalla food blogger Annalisa Andreini: “abbiamo scelto questo prodotto come prima De.Co perché è uno degli ingredienti principali del ripieno del tortello cremasco e perché viene prodotto solo a Crema”. La sua ricetta, tramandata nei secoli, prevede ingredienti semplici ma ricercati: farina bianca, zucchero, burro, uova, cacao e un bilanciato mix di spezie tra cui cannella, noce moscata, chiodi di garofano, macis, semi di carvi, anice stellato, semi di coriandolo e pepe nero. A piacere si può aggiungere farina di mandorle o mandorle finemente sbriciolate. La caratteristica forma a losanga, lo spessore sottile (2/3 mm) e le dimensioni precise contribuiscono a renderlo immediatamente riconoscibile. Particolarità della preparazione è l’utilizzo di un impasto già cotto, solitamente a base di pan di spagna secco.
Tradizione, storia e curiosità
“L’origine del biscotto si perde nella storia, legata ai floridi commerci tra Crema e Venezia durante il Rinascimento, quando le spezie, provenienti dall’Oriente, raggiungevano anche le cucine cremasche, contribuendo alla nascita di preparazioni ricche e raffinate”, ha continuato Andreini. Esiste anche una versione più popolare della sua origine, secondo la quale alcune massaie, recuperando i residui delle spezie destinate alle nobili famiglie cittadine, avrebbero dato vita, quasi per caso, a questo biscotto dal sapore inconfondibile. Nel tempo, il Mostaccino ha trovato impiego anche in altre ricette dolci e salate, dai ripieni di carni da cortile agli abbinamenti con le verdure, fino alle più moderne sperimentazioni gastronomiche.