25-11-2013 ore 19:11 | Economia - Associazioni
di Ilaria Bosi

Asvicom Crema, il presidente Tazza: “Confcommercio ci ha calunniato, adiremo senza indugio alle vie legali”. Zucchi: “non è la prima volta, adesso basta”. Il video

“Siamo vittima di una diffamazione e riteniamo di aver subito un’ingiustizia con effetti devastanti per la dignità e il funzionamento dell’Asvicom. Siamo sotto attacco e abbiamo tutto il diritto di difenderci”. Così esordisce Berlino Tazza, presidente dell’Asvicom nella conferenza stampa che si è tenuta ieri pomeriggio nella sede dell’associazione. Oltre al presidente Tazza erano presenti il vice presidente Fabiano Gerevini e il segretario generale Enrico Zucchi.

L’accusa di diffamazione
E’ stato il segretario Zucchi a spiegare l’episodio incriminato: “l’accusa di Confcommercio-Cremona è gravissima ed è contenuta nel verbale della riunione del Distretto urbano del commercio di Cremona che risale al 27 maggio 2011”. Prosegue Zucchi leggendo l’estratto del verbale: ” Asvicom, finanziando la proposta presentata da Reindustria, con ben 100mila euro, di fatto compra l’ingresso nella cabina di regia” (vedi allegato in calce al pezzo).

Zucchi: “non è la prima volta, adesso basta”
Davanti ai giornalisti il segretario generale ha elencato alcuni degli episodi che hanno visto protagonisti i rappresentanti di Confcommercio Cremona: “Voglio ribadire il massimo rispetto nei confronti delle imprese associate a Confcommercio Cremona e sono certo che l’esperienza negativa che si riscontra sul territorio provinciale non può essere estesa al comportamento di tutte le articolazioni di Confcommercio. Ma non posso non rilevare che il comportamento dell’associazione cremonese presieduta da Claudio Pugnoli abbia superato ogni limite di etica, dignità e civiltà”.



Il silenzio delle Istituzioni
“Il rappresentante di Confcommercio Cremona - ha commentato Berlino Tazza – ha diffamato l’Asvicom e gettato nel più totale discredito il mondo delle istituzioni e delle associazioni di categoria del commercio e degli artigiani. Infatti, sostenere che l’Asvicom ha comprato l’ingresso nelle cabine di regia significa dire che qualcuno lo ha venduto. Confcommercio-Cremona, a questo punto, dovrebbe fare nomi e cognomi e dire a chi si riferisce dal momento che nella cabina di regia del distretto di Cremona siedono istituzioni (Provincia, Camera di commercio, Comune, Reindustria, etc) e molte altre associazioni di categoria (Confesercenti, CNA, Confartigianato, etc). Quello che è successo è gravissimo: adiremo senza indugio alle vie legali per tutelare la reputazione dell’Asvicom e delle imprese che rappresenta”.

La nuova giunta e la vicepresidenza della Camera di commercio
Tazza ha poi ricostruito l’ultimo e decisivo episodio: “Nel 2009 Confcommercio Cremona e Ascom Crema firmano un accordo di collaborazione che trasferiva la rappresentatività dell’associazione cremasca a quella cremonese; solo dopo qualche mese l’accordo viene sciolto per essere opportunisticamente riesumato in occasione del recente rinnovo camerale”. Un’operazione che ha determinato effetti istituzionali gravissimi: esclusione dell’Asvicom dal sistema camerale, privando così la Camera di Commercio di Cremona dell’importante contributo di un’associazione che rappresenta 519 imprese con 2.470 dipendenti nel settore del commercio e complessivamente oltre 1.500 aziende che impiegano 8mila addetti.

L’esclusione dell’Asvicom
“Non è mai accaduto nella storia sindacale del territorio – conclude il presidente Tazza - che un’associazione che rappresenta oltre il 20% delle imprese del mondo del commercio venga epurata dal consiglio camerale dei prossimi 5 anni. Siamo a conoscenza dell’imbarazzo e del profondo disagio che ciò ha provocato non solo in tutti gli enti istituzionali e nelle associazioni che si esprimono nella Camera di Commercio, ma anche fra chi fa parte di Confcommercio Cremona e non si riconosce nell’attuale presidenza. Per questo motivo la discussione in corso che ha come oggetto la vice presidenza della Camera di Commercio, qualora vedesse prevalere il nome di Claudio Pugnoli, rischia di sfociare in un esito che reputiamo inadeguato e mortificante per il più importante ente economico del territorio”.



La questione ‘luminarie natalizie’
Il segretario Zucchi accenna anche alla questione luminarie natalizie in città. “L’anno scorso abbiamo fatto una progettualità pazzesca investendo alla fine 60 mila euro. Quest’anno abbiamo invitato l’amministrazione comunale a dare un proseguo all’evento, ma il comune ha rifiutato la proposta. A fine ottobre la stessa amministrazione ci hanno chiesto se le luminarie le facevamo ancora noi. Abbiamo lasciato alla Confcommercio l’organizzazione dell’evento natalizio mentre le altre associazioni si sono tirate indietro. Addirittura Antonio Zaninelli è in giro negozio per negozio a dire ai commercianti che non è giusto pagare le luminarie, quando tre anni fa l’Ascom Crema le faceva pagare. Questo è un esempio di cosa sta succedendo tra le associazioni di fronte al nostro disarmo totale”.