25-09-2021 ore 09:27 | Economia - Lombardia
di Denise Nosotti

Fnp Cisl: in calo nel 2020 le negoziazioni sociali. L'andamento nella zona 'Asse del Po'

La fnp Cisl ha pubblicato i dati relativi alla ‘negoziazione sociale di prossimità’ che riguarda, in sostanza, accordi stabiliti dal sindacato per garantire servizi, sostegni e trasparenza alle categorie più fragili, in primis gli anziani. La negoziazione sociale si può sviluppare su diversi livelli istituzionali: comunale, territoriale, regionale e nazionale. Il report, redatto da Pietro Cantoni e Giuseppe Redaelli, si riferisce al 2020. A livello nazionale, sono stati firmati dalla Cisl 499 accordi. Di questi, 208 (il 41,68 per cento) sono stati raggiunti in Lombardia. Di questi, 182 sono stati firmati a livello comunale, nove sono gli accordi Intercomunali (unione di comuni, ambiti distrettuali dei piani di zona), otto a livello provinciale e interprovinciale, mentre quelli  regionali sono stati quattro. La popolazione complessiva beneficiaria di questa azione negoziale territoriale è stata  di 3,3 milioni, corrispondente al 33,11 per cento della popolazione lombarda.

 

La situazione in provincia di Cremona

Per quanto concerne il territorio della provincia di Cremona, denominato ‘asse del Po’  sono stati conclusi 34 accordi comunali e uno solo intercomunale. Molti di meno rispetto a Brescia, al primo posto con 50 e Pavia - Lodi con 48. Il 2020 è stato segnato fortemente dalla pandemia. Per questo le richieste sono state inoltrate per la maggior parte ai comuni (primo interlocutore) per far fronte alle esigenze scaturite dal periodo contingente. I servizi che sono stati maggiormente richiesti nella fase critica sono stati: ammortizzatori sociali, consegne pacchi alimentari, farmaci e materiale per la Dad, distribuzione buoni spesa e Dpi. Nella fase della riapertura ci si è spostati sulla ripresa delle attività, dei centri sociali per anziani e bambini per combattere la solitudine.

 

Drastico calo rispetto al 2019

A livello lombardo, dal 2006 al 2020 c’è stato un drastico calo di accordi negoziati e conclusi. Nel 2019 erano 422 contro i 208 del 2020. Si sono praticamente dimezzati. La popolazione complessiva dell’Asse del Po che ha potuto beneficiare dei risultati della negoziazione sociale territoriale è pari a 236.790 ovvero il 31,04 per cento degli abitanti. Questo attraverso 34 accordi siglati con 177 comuni. A dimostrazione che si è tornati a prediligere il confronto con le singole amministrazioni comunali rispetto agli Enti sovra comunali e in modo particolare i comuni di dimensioni ridotte. La maggior parte degli accordi ha durata annuale e può contenere, potenzialmente, più beneficiari. Come nelle altre regioni, anche in Lombardia, la cittadinanza (193) è la categoria di beneficiari maggiormente presente negli accordi; seguono poi le famiglie (149), gli anziani non autosufficienti (130) e gli anziani (125). Nel 2020, le misure afferenti alle politiche socio familiari sono quelle maggiormente negoziate, seguite dalle politiche territoriali, occupazione, ambito sociosanitarie ed infine le politiche fiscali, tariffarie e dei prezzi.

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