25-09-2014 ore 17:12 | Economia - Aziende
di Andrea Galvani

Casale Cremasco. Vertenza Danone, la parola passa alla Galbani. Bertolaso, Cgil: “comunichi cosa vuol fare con lo stabilimento, vendere o affittare”

Prosegue la vertenza Danone. Ieri i referenti sindacali hanno incontrato i rappresentanti dell'azienda a Milano, nella sede di Assolombarda e stamattina, presso stabilimento di Casale Cremasco, in chiusura a luglio del 2015, si sono svolte le assemblee per fare il punto della questione.

 

La vertenza

“Allo stato attuale – commenta Maurizio Bertolaso, Cgil - stiamo verificando tutti gli aspetti del piano sociale, fatto di buonuscite e ammortizzatori previsti dalla legge ma anche da percorsi che cerchino di favorire la ricollocazione delle persone. La discussione sta procedendo su due aspetti: il primo riguarda l'aspetto economico, il secondo sulle modalità migliori di gestione dei processi di ricollocazione”.

 

La ricollocazione

“Dove ricollocare il personale? Non dipende dalla trattativa, al momento siamo impegnati nella creazione di tutti gli strumenti necessari perché possa diventare incentivante per i vari lavoratori”. I referenti sindacali, vista la difficoltà della vertenza, non vogliono sbilanciarsi né illudere le persone. E' comunque risaputo che tutto ruota attorno al mantenimento dell'unità produttiva: “già dallo scorso mese di luglio – spiega Bertolaso – abbiamo sollecitato la Galbani per sapere se intende affittare nuovamente oppure vendere lo spazio ora occupato dalla Danone”.

 

Decide Lactalis

La partita non si gioca unicamente a livello locale: “Stiamo insistendo a vari livelli, della vicenda si occupano anche le nostre segreterie nazionali ed il Sindacato europeo che, riunito lo scorso 18 settembre a Ginevra, ha deciso di promuovere un intervento su Lactalis perché spieghi ufficialmente quali sono le intenzioni su questo stabilimento. Arrivata la risposta potremo fare ulteriori ragionamenti”.

 

La cassa integrazione

“Come ho trovato i lavoratori in assemblea? I lavoratori non sono tranquilli e rilassati, sono nelle condizioni di chi sta perdendo il lavoro. Non è una piacevole sensazione. Perché non lavorano più di notte? Lo sapevamo dall'anno scorso, c'è un calo di volumi, previsto da tempo. In prima fase, quella attuale, viene gestito con la riorganizzazione, rallentando i turni diciamo. Più avanti, che è una delle questione che stiamo discutendo, si farà ricorso alla cassa integrazione. Quando? A novembre partirà la cassa”.

 

Il 13 ottobre

“La vertenza – conclude Bertolaso – è molto complesso, sono molte le situazioni da verificare. Ad oggi ci sono comunque spazi per discutere: il 13 ottobre, data del prossimo incontro, verremo al dunque”.

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