25-07-2020 ore 14:15 | Economia - Associazioni
di Giovanni Colombi

Coldiretti, la conta dei danni del maltempo. In provincia mais spianato e allagamenti

La Coldiretti Lombardia fa il punto dopo l'ennesimo maltempo che ieri si è abbattuto su diverse zone della regione provocando allagamenti e criticità nelle campagne, in particolare sull’uva in Valtellina in fase di maturazione e sul mais in pianura, ormai pronto per essere raccolto. In queste ore i tecnici sono al lavoro sul territorio per raccogliere le segnalazioni di danni.

 

I danni in provincia

“Per quanto riguarda la provincia di Cremona – spiega l'associazione - in particolare tra Crema, Cremasco e Soresinese, i chicchi di grandine hanno colpito localmente a macchia di leopardo: anche qui i danni più evidenti si registrano per ora sui campi di mais, ma colpiti sono anche soia e foraggi. Alcune aziende agricole hanno registrato allagamenti. Tra le segnalazioni raccolte da Coldiretti Cremona, relative ai danni delle ultime ore, c’è anche un tetto in lamiera scoperchiato dalla forza del vento in un’azienda agricola a Pieve San Giacomo”.

 

Conseguenza dei cambiamenti climatici

“Dall’inizio dell’anno ad oggi – spiega la Coldiretti nazionale in base a un’elaborazione su dati dell’European Severe Weather Database (ESWD) – lungo tutta la Penisola si sono verificati 71 nubifragi con precipitazioni violente e bombe d’acqua, con un aumento del 31% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a conferma dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano con il moltiplicarsi degli eventi estremi. Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. Un fenomeno aggravato dal consumo di suolo con l’abbandono delle campagne e la cementificazione che negli ultimi 25 anni ha fatto sparire il 28% delle campagne italiane. L’erosione di territorio agricolo a beneficio di asfalto, edifici e capannoni causa il fenomeno dell’impermeabilizzazione del terreno che non riesce ad assorbire l’acqua aumentando il rischio di alluvioni anche nei centri urbani”.

1867