25-06-2022 ore 16:50 | Economia - Associazioni
di Rebecca Ronchi

Siccità. Coldiretti, ‘danni per tre miliardi di euro’, le testimonianze degli agricoltori cremaschi

Il bilancio della Coldiretti Cremona è in continuo aggiornamento: “Sale a tre miliardi di euro il conto dei danni causati dalla siccità che assedia città e campagne, con autobotti e razionamenti, il Po in secca peggio che a Ferragosto, i laghi svuotati e i campi arsi dove i raccolti bruciano sui terreni senz’acqua ed esplodono i costi per le irrigazioni di soccorso per salvare le piantine assetate e per l’acquisto del cibo per gli animali con i foraggi bruciati dal caldo. Le precipitazioni sono praticamente dimezzate e le produzioni agricole devastate”.

 

La zona di Dovera
Il territorio cremasco e cremonese è particolarmente colpito. Armando Tamagni, coltivatore di Dovera, spiega che “quest’anno la situazione è gravissima. Avevamo un mais splendido, che purtroppo resta a seccare sotto il sole. Non piove e non c’è acqua nei canali. Credo che ormai almeno il settanta per cento del mio raccolto sia compromesso. Nella stessa zona lavora anche Alberto Casorati: “Avremo delle perdite elevatissime, che supereranno l’ottanta per cento, in un anno in cui i costi di produzione sono saliti alle stelle. Oltre al mais, nella nostra zona sono stati colpiti in modo molto grave anche i prati stabili, secolari. Senza acqua per irrigare, il raccolto è azzerato”.

 

Vero Montodine e Moscazzano
La situazione non cambia anche a Montodine. Attilio Cristiani è il conduttore di un’azienda agricola ad indirizzo cerealicolo-zootecnico: “Abbiamo faticato con le semine primaverili, perché già la terra era molto asciutta. Poi la siccità ci ha dato il colpo di grazia. Sicuramente non riuscirò a produrre sufficiente foraggio per l’alimentazione dei bovini che allevo. E sarà difficile reperirlo, poiché le aziende agricole vicine sono tutte nella mia stessa situazione. Dovrò valutare se diminuire il numero dei capi allevati”. A Moscazzano, racconta Piermichele Groppelli, “la situazione peggiora giorno dopo giorno. Le rogge sono asciutte. Mais e soia sono compromessi, i prati bruciano. Possiamo solo sperare che piova, e tanto, nei prossimi giorni, per provare a salvare almeno una parte del raccolto”. I campi di mais sono in grande sofferenza anche a Crotta d’Adda. Ildefonso Maffei Stanga spiega che avrebbe dovuto irrigare a fine maggio, “ma l’acqua nei fiumi non c’era. In giugno, con la poca acqua ottenuta, siamo riusciti ad irrigare solo una parte dei campi. Stessa situazione per i prati: in assenza d’acqua l’erba non cresce, secca in campo, non si riesce neanche a raccogliere”.

 

Indennizzi
La Coldiretti Cremona chiede “vengano stanziate risorse finanziarie adeguate per indennizzare le imprese agricole per i danni subiti. È necessario agire nel breve periodo per definire le priorità di uso dell’acqua disponibile, dando precedenza al settore agricolo per garantire la disponibilità di cibo, in un momento in cui a causa degli effetti della guerra in Ucraina l’Italia ha bisogno di tutto il suo potenziale produttivo nazionale”.

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