25-06-2019 ore 10:35 | Economia - Associazioni
di Andrea Aiolfi

Il futuro del Cremasco: è stato presentato il Masterplan 3C dell'Associazione Industriali

È stato presentato ieri pomeriggio presso l’Aula Magna dell’università di Crema, il Masterplan 3C, piano di sviluppo di medio-lungo periodo per l’eccellenza della Provincia di Cremona, commissionato dalla Associazione Industriali Cremona alla società The European House- Ambrosetti, incaricata di stendere un resoconto della situazione economica della provincia cremonese, ipotizzandone sviluppi e risoluzione dei problemi. Il documento è stato presentato agli amministratori del territorio da Lorenzo Tavazzi, responsabile dell'area scenari e intelligence di Ambrosetti, il presidente dell’Associazione Industriali Cremona Francesco Buzzella e il sindaco di Crema Stefania Bonaldi.

 

Gli obiettivi

Il piano 3C (Cremona, Crema, Casalmaggiore) propone cinque traguardi da raggiungere: la creazione di un modello di sviluppo per la provincia, l’individuazione dei progetti portanti per accelerare la crescita, potenziare la comunicazione per dare la massima visibilità al territorio, dimostrare il ruolo del territorio cremonese nel sistema lombardo e raggiungere il coinvolgimento di cittadini, istituzioni e imprenditori nella partecipazione alle linee guida dettate dal Masterplan.

 

Le criticità

Un lavoro di questa complessità è necessario a sottolineare i punti di forza di un territorio ma soprattutto a metterne in evidenza i punti critici, nell’ottica di una risoluzione permanente. Il primo e più importante è il tasto dolente della arretratezza delle infrastrutture, compresi i servizi: postali e bancari. Si stima che queste inefficienze facciano perdere 160 milioni di euro ogni anno alla provincia. Nonostante questi parametri siano stati positivi in questi anni, vengono definite necessarie una nuova dinamicità economica e il potenziamento della capacità innovativa, in quanto non sufficienti a competere con le altre province lombarde. Per fare questo vanno ripensati gli investimenti nella promozione e nel rendere riconoscibile l’area interessata dal Masterplan, più volte nel documento si fa riferimento alla possibilità dello sviluppo di un Circuito della Musica, unione della tradizione culturale e produttiva della provincia. Per ultimo un problema non solo economico: il trend demografico. Non solo il numero di giovani è in diminuzione, quelli presenti, stando al sondaggio presentato, lasceranno la Provincia. Il 66,4% dei giovani tra 10 anni si vede fuori dal cremonese, il 33,3% all’estero e il 33,1% in altre zone italiane.

 

I punti di forza

Una rappresentazione della situazione economica e industriale deve comprendere anche i settori su cui si basa questa piccola ma vitale provincia: l’industria agro-alimentare, metallurgia e meccanica, cosmetica, poli di eccellenza per i servizi alla persona e la produzione di bioenergie. A questi si uniscono dati positivi per quanto riguarda la riduzione del tasso di disoccupazione e la crescita di occupazione nelle grandi aziende (più di 250 dipendenti), ciò porta ad una crescita del valore dell’industria manifatturiera e la riduzione della quota dei Neet (giovani che non studiano e non lavorano). Le esportazioni crescono, dal 2010 al 2018 l’aumento è stato del 51,4% e il margine di sviluppo per i settori dell’Ict e della cosmetica è elevato. Non secondario è l’incremento considerevole dei turisti registrato nell’ultimo decennio (+56%).

 

Applicare il Masterplan

Come spiegato da Lorenzo Tavazzi, l’applicazione di un piano di questo tipo è complessa e richiede alcune accortezze necessarie alla programmazione strategica: definizione di tre macro-aree di azione (economica, sociale, infrastrutture e servizi), definizione di priorità, individuare priorità ed obiettivi pratici. A questi andranno accompagnati una visione condivisa da parte degli organi istituzionali, del mondo produttivo e soprattutto dei cittadini. Gli investimenti dovranno essere adeguati e duraturi nel tempo, necessari a sostenere una pianificazione decennale. Interventi prioritari, alla base di tutto il resto, dovrebbero essere quelli di carattere infrastrutturale: interventi per colmare il divario infrastrutturale della Provincia, creazione di una piattaforma logistica intermodale per le aziende, potenziamento rete digitale (4G/5G) e la bacinazione e navigabilità del fiume Po.

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