24-10-2020 ore 14:21 | confartigianato
di Giovanni Colombi

Confartigianato Crema, le proposte fatte al Comune per le imprese del territorio

L'associazione Confartigianato Imprese Crema, al pari delle altre associazioni di categoria dei vari settori produttivi, ha partecipato nei giorni scorsi ad una audizione con l’Assessore alle Risorse Economiche e alla Pianificazione Territoriale Cinzia Fontana e con la Commissione bilancio del Comune di Crema per fare il punto sull’andamento della situazione economica locale e per fornire indicazioni circa l’utilizzo delle risorse a disposizione dell’Amministrazione Comunale previste dal Decreto Rilancio.

 

Le risorse messe a disposizione

Il Consiglio Comunale di Crema nell’estate scorsa aveva già impegnato a favore delle imprese locali circa 900.000 euro per la riduzione ed esenzione di imposte quali Tari (tassa rifiuti), Cosap (Occupazione Suolo Pubblico) e Imposta sulla Pubblicità, destinando parte del Fondo, oltre 530.000 euro, ad ulteriori misure per favorire la tenuta e la ripresa del mondo produttivo locale che appunto adesso devono trovare la loro destinazione.

 

Servono interventi mirati

In premessa abbiamo preso atto che le previsioni del luglio scorso, quando il Consiglio Comunale di Crema aveva preventivato di destinare queste ulteriori risorse per quella che si auspicava una fase di rilancio e ripresa dell’economia, sono andate deluse. – ha commentato Giulio Baroni, segretario della Confartigianato Crema che ha preso parte all’audizione – Purtroppo la difficile situazione di emergenza sanitaria che stiamo ancora vivendo non solo non lascia intravedere una ripresa decisa, ma obbliga a ripensare ad interventi mirati che diano ossigeno e sostegno concreto e immediato alle imprese per far fronte alle nuove misure di restringimento messe in campo da Governo e Regione. Misure che incideranno pesantemente su molte aziende, in modo particolare dell’artigianato di servizio e del commercio, già fortemente provate nei mesi scorsi e che rischiano ora la sopravvivenza stessa”.

 

Gli ambiti

Oltre ad aver espresso apprezzamento e condivisione per gli interventi di esenzione e riduzione delle imposte locali già attuati, e che potrebbero anche essere estesi ad ulteriori periodi di quest’anno o del 2021 – ha proseguito Giulio Baroni – abbiamo indicato all’assessore e alla commissione bilancio tre possibili ambiti di intervento. La prima misura di ristoro potrebbe riguardare un contributo sulle spese di adeguamento delle misure di sicurezza e di sanificazione sostenute dalle imprese in questo periodo. La ripresa dopo il lockdown, ma anche la gestione quotidiana dell’attività in molti settori hanno comportato e continuano a comportare spese rilevanti che incidono pesantemente sui bilanci già sofferenti delle aziende. Oltretutto questo intervento miticherebbe la drastica riduzione del credito di imposta su queste spese riconosciuto dal Governo ma ridotto dall’originale 60% all’attuale 16% circa”.

 

 

Contributo una tantum

Si potrebbe poi pensare, sulla falsariga del “Fondo Perduto” statale che è stato richiesto da circa il 70% delle aziende nostre associate, ad un contributo ‘una tantum’ a favore delle micro e piccole imprese che abbiano subìto una diminuzione percentuale di fatturato rispetto all’anno precedente – ha continuato il segretario Baroni – In modo particolare per quelle aziende che sono state e sono ancora costrette ad attuare periodi di chiusura totale delle loro attività. Infine, proprio perché sporadici sprazzi di sereno e segni di speranza si sono comunque intravisti grazie a qualche coraggioso imprenditore che ha deciso nonostante tutto di aprire nuove attività o rilevare situazioni destinate a scomparire, in modo particolare sempre nell’ambito dell’artigianato di servizio e del commercio, si è proposto al Comune di definire un contributo per le nuove imprese aperte nel 2020. Un segno di incoraggiamento e di speranza per un futuro che tutti ci auguriamo possa quanto prima ritornare alla normalità”.

 

Appalti a chilometro zero

Non ci siamo limitati però a formulare solo suggerimenti per come impegnare i 530.000 euro del fondo di sostegno socio-economico – ha sottolineato il segretario della Confartigianato cremasca – ma abbiamo anche avanzato proposte di interventi specifici, praticamente a ‘costo zero’, per garantire, tutelare e sostenere le micro e piccole imprese del territorio non solo in questo periodo di emergenza ma anche in una prospettiva più a lungo termine. In modo particolare abbiamo nuovamente chiesto che vengano favoriti, sempre nel pieno rispetto della normativa vigente e delle regole della trasparenza e concorrenza, gli ‘appalti a chilometro 0’ con l’affidamento diretto dell’esecuzioni di lavori, soprattutto manutenzioni, o fornitura di servizi alle imprese del territorio. Naturalmente questo intervento dovrà comportare uno ‘spacchettamento’ dei bandi per far sì che il limite degli importi messi a gara possa consentire l’attuazione di questa procedura. Altro aspetto fondamentale riguarda la sburocratizzazione, che costa molto in termini di tempo e risorse economiche alle imprese, e che anche a livello locale potrebbe avere ampi margini di miglioramento. Infine abbiamo posto il problema del contrasto deciso all’abusivismo e alla concorrenza sleale a garanzia della legalità. Fenomeno presente purtroppo anche nella nostra realtà territoriale e che danneggia pesantemente diversi settori produttivi artigianali e commerciali, oltre ad essere fonte di evasione fiscale e lavoro sommerso”.

1990