24-04-2021 ore 18:28 | Economia - Lombardia
di Claudia Cerioli

Magoni: ‘turismo penalizzato dalle scelte del governo su tempi e orari. Sì al green pass’

Lara Magoni, assessore regionale al turismo, marketing territoriale e moda, interviene in merito al nuovo decreto legge varato dal Governo, in vigore fino al 31 luglio e che riguarda in particolare le riaperture di locali, luoghi di ritrovo, sport, orari e coprifuoco. “La confusione regna sulle date di riapertura e soprattutto sugli orari, con un coprifuoco inspiegabilmente mantenuto alle 22, sta creando una percezione internazionale di insicurezza nei confronti del nostro Paese. Un’incertezza che crea danni incalcolabili ad un settore, il turismo”. Difficile, secondo Magoni parlare, in queste condizioni di turismo, soprattutto proveniente dall’estero. “Un’incertezza che sta minando l’appeal del nostro paese e che sta mettendo a serio rischio anche l’organizzazione di grandi eventi, come il Salone del Mobile. Milioni di imprenditori, aziende e famiglie stanno pagando un conto salatissimo alla crisi economica e hanno bisogno di risposte concrete. Dal turismo alla moda, sino al design e al

fashion, la richiesta è univoca: basta perdere tempo”.

 

Green pass

“Il rischio reale è che la destinazione Italia diventi secondaria rispetto ad altre località per le vacanze estive. Nel piano nazionale di ripresa e resilienza, il turismo è considerato marginale rispetto ad altri temi. Un grosso errore, a mio avviso, visto che prima della pandemia il settore valeva il 13 per cento del Pil e con politiche oculate e condivise potrebbe tornare ad essere un settore strategico per l’economia locale e nazionale. Mi aspetto più coraggio da parte del Governo, con misure concrete a sostegno della filiera. Dagli annunci si passi ai fatti. A cominciare dal green pass: una recente indagine di Coldiretti rivela che la misura potrebbe salvare l’estate degli stranieri in vacanza in Italia che vale 11,2 miliardi per il sistema turistico nazionale in spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Il rischio, assolutamente da scongiurare, è che anche gli italiani scelgano, per le loro vacanze, mete straniere”.