23-02-2022 ore 14:34 | polocosmesi
di Giovanni Colombi

Polo Cosmesi. Il profumo della sostenibilità: "dalla sinfonia olfattiva al prodotto green"

Il mondo delle fragranze è vasto e in parte inesplorato. Ma è ormai indubbio che la direzioen nella quale si sta andando anche nel settore profumi è quello della sostenibilità. “Esistono attualmente due principali tipi di fonti per gli ingredienti della profumeria – spiega Luigi Rigano, noto cosmetologo a capo di Rigano Laboratories srl - le piante o le sintesi chimiche. Le antiche sostanze di derivazione animale, come lo zibetto, sono ormai state abbandonate mentre le colture in vitro di cellule vegetali (ad esempio di gelsomino) sono ancora in fase iniziale e sono destinate solo a ingredienti molto speciali. Anche se il loro uso futuro è in crescita. Il problema principale delle fonti vegetali è che queste sono disponibili solo in aree della terra temperate o tropicali, risentono delle fluttuazioni stagionali e richiedono molta mano d'opera per la raccolta di fiori, foglie, cortecce e radici. La qualità dei derivati vegetali è spesso variabile, a seconda del produttore. Inoltre, per molte sostanze esiste una disponibilità produttiva limitata. Per ottenere 1 kg di olio essenziale di rosa bulgara è necessaria una tonnellata di petali rose appena raccolti! La quotazione di mercato raggiunge allora molte migliaia di euro al kg. Naturalmente, esistono estrazioni e coltivazioni più semplici, come per gli oli essenziali di limone e arancio o di menta piperita. Infine, in alcuni casi l'essenza profumata non è estraibile, come nel caso del mughetto, perché instabile, a parte la resa irrisoria di olio essenziale per kg di fiori”.

“Sinfonia olfattiva”
Per superare questi limiti di sostenibilità, che porterebbero a prezzi proibitivi l'acquisto di un profumo esclusivamente basato su componenti vegetali, è arrivata in soccorso, dal secolo scorso, la sintesi chimica. “In laboratorio è possibile riprodurre esattamente le stesse molecole ottenute da vegetali – spiega Rigano -. Ma è ormai una realtà anche la sintesi di sostanze non presenti in natura, con note olfattive nuove e di grande impatto sensoriale. La riproduzione di ingredienti esistenti in natura ha i suoi limiti: le sostanze ottenute per sintesi devono essere purificate e olfattivamente, producono una sensazione olfattiva netta, mentre gli oli essenziali vegetali sviluppano una "sinfonia olfattiva" complessa e difficile da imitare, dovuta al cosiddetto "corteo degli accompagnanti", ovvero molecole presenti in piccole quantità che arrotondano la percezione della nota odorosa”.

Quando la chimica è green
Assunti che potrebbero far trasalire i puritani, ma che invece stanano un grande “misunderstanding”: oggi l’aggettivo “chimico” è inteso come sinonimo di “tossico” mentre, al contrario, offre grandi potenzialità “green”: “La chimica studia tutte le sostanze, sia di origine vegetale sia sintetiche e non fa distinzioni o classifiche – sottolinea Rigano -. Il mondo vegetale ha le limitazioni che si sono descritte, quello della sintesi chimica è più flessibile e abbordabile e permette di fabbricare migliaia di molecole diverse, meglio se usano processi produttivi "green". Con il problema della crescente scomparsa di aree coltivabili a scopi alimentari, è chiaro che dovremo ricorrere in maniera crescente all'impiego di ingredienti di sintesi. Considerando anche che molti oli essenziali vegetali (anche se "naturali") contengono sostanze ad alto potere allergizzante, le nuove sintesi cercheranno di creare strutture praticamente prive di capacità sensibilizzante. Lo sviluppo delle capacità analitica degli ingredienti vegetali permetterà di identificare ancora molte molecole odorose create dalla natura, per riprodurle, modificarle e stabilizzarle. Si stanno studiando piante aromatiche con aumentata capacità di produzione di oli essenziali, magari in coltura idroponica, che richiede minor impiego di manodopera. Magari impiegheremo addirittura funghi, muffe e batteri per creare nuove sostanze odorose a basso costo. Inoltre, si stanno studiando altre proprietà degli ingredienti odorosi, per esempio l'aumento delle difese immunitarie, effetti anti-age o di supporto alla crescita dei capelli, come è attualmente allo studio per l'olio essenziale di sandalo”. Il risultato, è che la combinazione di ingredienti vegetali e di sintesi è la realtà operativa di oggi. Il profumiere moderno, a seconda della fascia di prezzo e il livello di complessità del profumo da inventare, usa ormai in larga parte ingredienti di sintesi, con piccole dosi di materie prime di origine vegetale.

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