Mercoledì 22 luglio i lavoratori della Koch Heat Transfer di Bagnolo Cremasco torneranno in azienda. “Durante l’assemblea di oggi pomeriggio i lavoratori hanno deciso, in segno distensivo e dando atto del risultato ottenuto al presidio, di sospendere lo sciopero. Torneranno al lavoro in attesa della risposta dell’azienda rispetto agli incentivi all’esodo, per i quali sembrano esserci spazi di discussione”. Lo afferma Massimiliano Bosio, sindacalista Fiom Cgil, a seguito della riunione con i lavoratori e con la dirigenza della Koch, alla quale ha preso parte anche il presidente, Joel Williamson.
Non solo bilancio
Spiega Bosio che “oltre a ribadire la scorrettezza del modo che l’azienda ha scelto per comunicare l’apertura della procedura della mobilità, abbiamo chiesto i motivi di tale decisione: l’amministratore delegato, Giovanni Chisari ha messo l’accento soprattutto sulla questione della competitività sul mercato: i prodotti che si stanno realizzando, nonostante l’alta qualità, vengono prodotti dai concorrenti dell’est a prezzi ridotti. Dunque, non si tratta solo di problemi di bilancio – il 2014 non è andato benissimo e il 2015 non è certo un anno buono – ma la criticità fondamentale è la mancanza di prospettiva per i prodotti che stanno producendo”.
L’ipotesi della vendita
La proprietà texana ha individuato nella cessazione dell’attività l’unica soluzione. “Ci hanno detto che hanno tentato la strada della vendita – aggiunge il delegato Fiom – i potenziali acquirenti non hanno accettato, soprattutto perché mancava la disponibilità ad accollarsi i debiti che la Koch ha accumulato. Ci hanno assicurato la disponibilità alla vendita anche nel caso dell’acquisizione da parte di soggetti provenienti da altri settori, che non manterrebbero dunque la continuità con la produzione attuale ma la riqualificherebbero. Purtroppo è stata inoltre ribadita l’intransigenza assoluta rispetto alla richiesta di ritirare la procedura di mobilità”.
Disponibili al confronto
“Non abbiamo covato false speranze – aggiunge Giovanna Gaudenzi, sindacalista Fim Cisl – sapevamo l’azienda non avrebbe ritirato la procedura di mobilità. È positivo che il presidente Williamson ci abbia voluto incontrare: significa che sono disponibili al confronto e alle proposte, che vogliono giungere ad un accordo sulla mobilità pur correggendo le soluzioni iniziali. Ora siamo in stand-by con le istituzioni per avviare tavoli di partenariato e per trattare gli incentivi da poter mettere sui lavorativi, operai ad alta specializzazione. Meglio ancora se riuscissimo a trovare qualcuno che acquisisse in blocco l’azienda, ma al momento in tasca non abbiamo niente”.