20-10-2021 ore 14:28 | polocosmesi
di Lisa Dansi

Polo Cosmesi. Crisi delle materie prime: parlano gli attori della filiera produttiva

Il Polo della Cosmesi ha chiesto a imprenditori e manager di commentare la situazione che da qualche mese sta interessando il comparto manifatturiero: l’aumento del costo delle materie prime e la difficoltà nel loro reperimento. Una situazione che colpisce tutti i settori, e non solo la cosmetica, e che ha ripercussioni immediate sul costo della produzione e sui prezzi al consumo. Ecco che cosa ci hanno raccontato.

 

La resilienza delle imprese

“Le difficoltà di reperimento di materie prime sia sul piano delle formulazioni di prodotto, che per la produzione di packaging, stanno provocando forti condizionamenti sulla disponibilità merceologica e sui rincari per il customer finale - spiega Giovanni Bonanno, Sales Director Eurosyn - Queste sono solo le ultime di una serie di difficoltà e di repentini cambiamenti che le aziende si sono trovate ad affrontare negli ultimi due anni. Oltre all’avvento di nuove abitudini di consumo e al drastico rallentamento dei canali di vendita tradizionali a favore dell’e-commerce, chi opera nella filiera si è trovato a dover fronteggiare insoluti e ritardi nei pagamenti dovuti alla mancanza di liquidità derivante dagli incassi del canale selettivo e al calo dell’export per effetto della pandemia. Devo dire che le aziende hanno reagito con grande spirito di collaborazione e di resilienza, sacrificando spesso la propria marginalità per non interrompere le forniture”.

 

Time to market sempre più stringente
“Dopo i mesi di calo abbiamo riscontrato una ripresa del settore con nuove richieste e nuovi progetti da sviluppare – spiega Eleonora Santagostini, Sales Director Tecnosas - Tuttavia, in questo momento ci troviamo ad affrontare due problemi: rispettare i tempi di consegna sempre più stringenti imposti dai clienti e far fronte alla scarsa disponibilità e all’aumento dei costi dei materiali. Problemi che incidono sia sugli ordini preesistenti, in quanto non possiamo aumentare il prezzo dei macchinari già confermati, sia su quelli futuri. I costi oscillano così tanto che in questo momento i nostri preventivi hanno una validità media di 15/20 gg”. La situazione è molto complessa e lo shortage di materie prime e i costi in rialzo non sembrano questione destinate ad esaurirsi a breve, al contrario: in alcuni settori, come l’automotive, uno dei comparti più gravemente colpiti dalla situazione, le stime parlando di un “ritorno alla normalità” non prima del 2023. Nel 2022, infatti, sono previsti anche numerosi rincari nel settore energetico con gas ed elettricità alle stelle.

 

Assorbire una parte dei rincari e fare scorte di magazzino

La soluzione adottata dalla maggior parte delle aziende è stata quella di mettere mano al portafoglio, assorbendo almeno una parte dei rincari e facendo (per quanto possibile) scorte di materiale. Una scelta onerosa, ma necessaria a ridurre il più possibile rallentamenti o fermi della produzione. Quel che ormai è chiaro a tutti è che per il futuro occorrerà rivedere l’intero sistema di approvvigionamento accorciando la filiera e valutando delle alternative in termini di materiali e di partner locali. “Dal canto nostro, stiamo lavorando con i nostri fornitori per gestire gli stock e identificare alternative per non andare in rottura – spiega Domenico Tessera Chiesa, Managing Director di Sales SPA - Certamente, da parte di terzisti e brand, occorre mettere in conto aumenti sul budget acquisti e pensare a dei materiali “alternativi” nel caso ci fossero situazioni critiche. Se negli ultimi anni ci eravamo abituati a ridurre gli stock a magazzino, aumentando la rotazione e riducendo costantemente il lead time ed il time to market, lo scenario attuale ci ha costretti a fare un passo indietro e a ripensare ai processi di approvvigionamento, facendo una programmazione con visibilità estesa su 4/6 mesi, ordini aperti e stock più elevati”. “Dall’inizio del 2021 monitoriamo la situazione e ci riuniamo settimanalmente – aggiunge Ernesto Paolillo, Operation Director di Lumson – Come Lumson ci siamo assunti il rischio di acquistare materie prime e componenti in anticipo rispetto ai tempi standard, basandoci non solo sul portafoglio ordini ma anche su previsioni di vendita e budget. È un processo molto oneroso, ma in questo modo siamo in grado di evitare qualsiasi fermo di produzione per mancanza di materie prime o componenti. Ci siamo mossi anche sul fronte dei trasporti, cercando di aumentare il più possibile il numero di vettori al fine di cogliere le migliori opportunità in termini di capacità di prenotazione, prestazioni e prezzi”.

 

Tensioni sul mercato per tutto il 2022

“La situazione attuale, caratterizzata da tensioni sul mercato delle materie prime, di alcuni metalli e dei semi-conduttori, si protrarrà per tutto il 2022. Secondo le nostre stime, lo shortage andrà normalizzandosi nel I quarter 2023- spiega Gianluca Galmarini, presidente di IMR Industriale Sud, leader nella componentistica per l’automotive - Dal canto nostro, per far fronte al forte aumento dei costi del PP e della fibra vetro anche nel periodo pandemico abbiamo mantenuto gli ordinativi verso i fornitori per garantirci sia la disponibilità di materiale, sia dei prezzi più competitivi".

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